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Si riducono la mortalità e gli eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete tipo 1 e 2

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Arriva dalla Svezia una sperimentazione che ha valutato l’incidenza di mortalità e malattie cardiovascolari in pazienti con diabete tipi 1 e 2. I dati analizzati fanno parte di un registro sanitario nazionale per il diabete (Swedish National Diabetes Register), e sono stati considerati gli anni che vanno dal 1998 al 2014.

Gli endpoint valutati sono stati la morte per qualsiasi causa, l’infarto miocardico acuto, la malattia coronarica, tutte le malattie cardiovascolari, l’ictus e lo scompenso cardiaco.

Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi 36.869 pazienti con diabete di tipo 1 e 457.473 pazienti con diabete di tipo 2, appaiati a rispettivi gruppi di soggetti di controllo.

L’età media dei pazienti con diabete di tipo 1 era 35.3 anni, mentre era di 65.2 anni in quelli con diabete di tipo 2. Il livello medio di emoglobina glicata era 8,2% nei pazienti con diabete di tipo 1 e 7,1% nei pazienti con diabete di tipo 2. La durata media del follow-up è stata di 11,2 anni per i pazienti con diabete di tipo 1 e 6,5 anni per i pazienti con diabete di tipo 2.

Nel periodo analizzato, la mortalità per qualsiasi causa nei pazienti con diabete tipo 1 si è ridotta del 29%, mentre nel gruppo di controllo la riduzione è stata del 23%. Nei pazienti con diabete tipo 2 la riduzione è stata del 21%, mentre nei corrispondenti soggetti di controllo è stata del 31%. La mortalità per cause cardiovascolari si è ridotta del 42% nei pazienti con diabete tipo 1 e del 46% nei pazienti con diabete tipo 2. I rispettivi gruppi di controllo hanno evidenziato in questo caso riduzioni del 38% e del 52% rispettivamente. Le ospedalizzazioni per malattia cardiovascolare si sono ridotte del 36% nei pazienti con diabete di tipo 1 e del 44% nei pazienti con diabete di tipo 2.

Non è stata osservata alcuna riduzione del tasso di ricovero per insufficienza cardiaca nei pazienti con diabete di tipo 1 e nei rispettivi controlli. Al contrario, è stata osservata una riduzione del 29% nelle ospedalizzazioni per insufficienza cardiaca nei pazienti con diabete di tipo 2.

Gli interessanti risultati di questo studio sembrano quindi indicare una sostanziale riduzione della mortalità per qualsiasi causa nei pazienti con diabete di tipo 1, mentre in quelli con diabete tipo 2 la riduzione appare più variabile e meno significativa. Gli esiti non fatali si sono ridotti più rapidamente nei pazienti con entrambi i tipi di diabete rispetto ai controlli, ma restano comunque significativamente più elevati nei soggetti malati.

In un’altra chiave di lettura potremmo dire che il settore in cui è necessario fare progressi è nella prevenzione degli eventi fatali nei pazienti con diabete tipo 2.

Leggi anche l’articolo sulle variazioni di incidenza del diabete tipo 1 e 2 nei giovani.

 

Rawshani A, et al. Mortality and Cardiovascular Disease in Type 1 and Type 2 Diabetes. N Engl J Med 2017;376:1407-18.

 

 

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