Home Aritmologia Gli anticoagulanti orali negli ultranovantenni con fibrillazione atriale. Quali rischi si corrono?

Gli anticoagulanti orali negli ultranovantenni con fibrillazione atriale. Quali rischi si corrono?

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Con l’invecchiamento della popolazione sta crescendo sempre più il numero di pazienti con fibrillazione atriale. Per la stessa ragione, anche la loro età è in costante crescita e questo comporta un inevitabile incremento del rischio emorragico, con le conseguenti possibili limitazioni all’uso degli anticoagulanti orali.

Non sono molti gli studi che hanno analizzato questo aspetto, ma una recente sperimentazione, condotta a Taiwan, e pubblicata online su Circulation, ha voluto valutare il rischio di ictus ischemico e di emorragia intracranica, nonché il beneficio clinico netto, in pazienti con 90 e più anni affetti da fibrillazione atriale e in trattamento con anticoagulanti orali

Il loro decorso clinico è stato confrontato con quello di un gruppo di soggetti di pari età, senza l’aritmia atriale (14.658).

I pazienti con l’aritmia (11.064) sono stati divisi in 4 gruppi: nessun trattamento antitrombotico, trattamento con anti-piastrinici, trattamento con warfarin o nuovi anticoagulanti orali.

I risultati dello studio forniscono innanzitutto, come prevedibile, un maggior rischio di ictus ischemico nei pazienti aritmici, ed un rischio di emorragia intracranica simile nei due gruppi principali.

Nei pazienti con fibrillazione atriale, quelli che assumevano warfarin avevano un rischio inferiore di ictus, senza però evidenziare differenze nel rischio di emorragia intracranica rispetto ai pazienti non trattati.

Rispetto a chi assumeva antiaggreganti o non assumeva terapia antitrombotica, i pazienti in trattamento con warfarin hanno evidenziato un beneficio clinico netto migliore.

Rispetto al warfarin, i pazienti trattati con nuovi anticoagulanti orali hanno dimostrato un minor rischio di emorragia intracranica, ma non differenze significative nel rischio di ictus ischemico.

Questi dati sembrano quindi confermare, anche nei pazienti anziani, il netto beneficio di un trattamento con anticoagulanti orali, sia in termini di prevenzione sia di sicurezza. Anche se i risultati in termini di confronto tra i differenti trattamenti anticoagulanti, sono in parte inficiati dal fatto che i nuovi anticoagulanti orali sono entrati in commercio a Taiwan solo nel 2012, questi ultimi dimostrano anche in questa occasione il loro vantaggio nei confronti del warfarin.

 

Circulation: 137 (9)

 

Tze-Fan Chao, et al. Oral Anticoagulation in Very Elderly Patients with Atrial Fibrillation – A Nationwide Cohort Study. Circulation. Originally published February 28, 2018.

 

 

 

 

 

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