Lo scioglimento delle calotte polari dell’Antartico e della Groenlandia potrebbe avere effetti indiretti sul sistema climatico globale, innescando condizioni meteorologiche più variabili e un ulteriore scioglimento dei ghiacci. È questo il preoccupante scenario proposto da un recente articolo pubblicato la scorsa settimana su Nature. La stessa rivista propone, in un documento separato, un altro lavoro che esplora i processi coinvolti nel collasso dei ghiacciai nell’Antartico.
La temperatura si alza
Le temperature globali potrebbero potenzialmente aumentare di tre o quattro gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo. Questo porterebbe ad una accelerazione dello scioglimento delle calotte polari e ad un innalzamento del livello del mare a livello mondiale. Tuttavia, gli effetti combinati sul clima dello scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e dell’Antartico non sono stati completamente esplorati.
Le misurazioni satellitari del ghiaccio
Nicholas Golledge e colleghi, hanno utilizzato le misurazioni satellitari delle recenti modifiche della massa di ghiaccio per perfezionare le simulazioni dello scioglimento delle calotte polari antartiche e della Groenlandia e le potenziali conseguenze. Hanno così scoperto che, nel giro di pochi decenni, l’aumento dell’acqua derivata dallo scioglimento dei ghiacci rallenterà in modo sostanziale le correnti dell’Atlantico Meridionale che trasportano l’acqua calda dai tropici al Nord Atlantico. La variabilità del clima tra gli anni può aumentare fino al 50 per cento in alcune regioni. La fusione antartica formerà una lente d’acqua dolce sulla superficie dell’oceano, permettendo all’acqua in aumento di scaldarsi di espandersi e potenzialmente causare un’ulteriore fusione del ghiaccio antartico immerso.
La stabilità dei ghiacciai marini
In un altro articolo, Tamsin Edwards e colleghi analizzano gli innalzamenti del livello del mare in passato (da tre milioni di anni fa ad oggi) per determinare se supportano la controversa ipotesi di instabilità dei ghiacciai marini. Secondo questa ipotesi, le rocce esposte del ghiaccio che raggiungono oltre 100 metri sopra il livello del mare diventano instabili e collassano, causando una rapida ritirata di ghiaccio.
Lo studio ha però evidenziato che questo meccanismo non è necessario per spiegare gli aumenti del livello del mare passato. Scartando l’ipotesi dell’instabilità, gli autori calcolano che il contributo dell’Antartide all’innalzamento del livello del mare ha solo una probabilità del 5% di superare i 39 centimetri entro il 2100 con concentrazioni molto elevate di gas serra.
Entrambi i documenti prevedono che il contributo dell’Antartide più probabile all’innalzamento del livello del mare in questo scenario sia di circa 14-15 centimetri.