Un articolo pubblicato online su Nature Microbiology di questa settimana descrive un anticorpo che neutralizza uno specifico tipo di frammento della parete cellulare batterica, diminuendo nei topi la gravità di diverse malattie autoimmuni. Si tratta di risultati preliminari, che richiederanno certamente ulteriori ricerche per determinare se questo approccio di neutralizzazione sia sicuro ed efficace anche nell’uomo, nei pazienti con malattie autoimmuni.
I batteri e lo sviluppo di malattie autoimmuni
I batteri sono potenti attivatori del sistema immunitario. Un precedente lavoro aveva suggerito un importante collegamento tra il microbiota umano – vale a dire la popolazione di batteri che normalmente vive su di noi e dentro di noi – e lo sviluppo di malattie autoimmuni. È stato anche dimostrato che il microbiota può rilasciare pezzi delle pareti cellulari batteriche nel sangue circolante e che queste stesse pareti cellulari possono aggravare le malattie autoimmuni negli animali.
Un frammento di parete cellulare e l’artrite autoimmune
Yue Wang e colleghi hanno dimostrato che un tipo di frammento di parete cellulare, noto come subunità di peptidoglicano, attiva il sistema immunitario e peggiora l’artrite autoimmune nei topi.
Nei batteri Gram-positivi, quasi tutta la parete batterica è costituita dal peptidoglicano (90-95%), ed è responsabile della rigidità della parete stessa. Nei batteri Gram-negativi, il peptidoglicano costituisce solo il 15-20% della totalità della parete.
Gli autori hanno quindi sviluppato un anticorpo in grado di neutralizzare in modo specifica questo frammento di parete batterica e hanno dimostrato che la somministrazione di questo anticorpo nei topi è in grado di ridurre la gravità e l’insorgenza di diversi disordini autoimmuni.
Un anticorpo per rimuovere un segnale immunitario batterico
Lo studio propone un potenziale nuovo trattamento per le malattie autoimmuni. La somministrazione di un anticorpo appositamente selezionato può rimuovere un segnale immunitario batterico. Questa cura si potrebbe configurare come alternativa ai noti farmaci immunosoppressori che sonno spesso gravati da effetti collaterali indesiderati.
