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Barriere coralline: la qualità dell’acqua influenza il recupero del corallo danneggiato

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Le barriere coralline esposte a una scarsa qualità dell’acqua recuperano lentamente le loro alterazioni e sono più suscettibili alle malattie dei coralli. È quanto riporta un articolo pubblicato online questa settimana su Nature Ecology & Evolution. Lo studio rileva che il miglioramento della qualità dell’acqua locale può aiutare alcune barriere a resistere meglio agli impatti sbiancanti dei cambiamenti climatici, ma questi sforzi non sono sufficienti per salvare le barriere più iconiche.

I cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici e altre pressioni di tipo ambientale stanno già danneggiando ampie sezioni della Grande Barriera Corallina. La futura resilienza di questo reef sarà determinata dalla sua capacità di resistere ai disturbi e di recuperare le alterazioni sviluppate sui coralli.

La Grande Barriera Corallina

Aaron MacNeil e colleghi hanno utilizzato i dati sulla copertura corallina raccolti da 46 località della Grande Barriera Corallina tra il 1995 e il 2017, per valutare come il danno inflitto dai cicloni tropicali, i focolai di malattie e lo sbiancamento dei coralli hanno colpito la barriera. Hanno anche esaminato il modo in cui la questa si è ripresa da vari tipi di danni.

Gli autori hanno scoperto che la scarsa qualità dell’acqua, derivante dal deflusso dei fiumi, era il principale ostacolo al recupero dei coralli. Hanno evidenziato come i coralli in aree con scarsa qualità dell’acqua erano in realtà un po’ più resistenti allo sbiancamento, a causa del basso livello di luce che penetra nell’acqua torbida. Tuttavia, questi coralli si sono ripresi dallo sbiancamento più lentamente e sono stati più suscettibili alle epidemie.

Lo sbiancamento dei coralli

Gli autori suggeriscono che un miglioramento del 6-17% nella qualità dell’acqua potrebbe tamponare gli aumenti previsti nello sbiancamento dei coralli in alcune località costiere. Questo livello di miglioramento rientra nell’ambito dei piani di miglioramento delle amministrazioni locali, anche se è improbabile che gli obiettivi vengano raggiunti. Tuttavia, gli autori avvertono che i miglioramenti nella qualità dell’acqua da soli non proteggeranno i coralli sensibili al calore tipici delle scogliere esterne.

 

 

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