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La discriminazione dei soggetti anziani causa gravi problemi di salute fisica e mentale

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Secondo uno studio osservazionale su oltre 7.500 persone di età superiore ai 50 anni, l’ageism, ovvero la discriminazione verso i soggetti anziani, può essere collegata ad una loro peggiore condizione di salute. La sperimentazione è stata condotta in Inghilterra e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Public Health.

Nonostante la nota prevalenza della discriminazione basata sull’età e le prove esistenti che altre forme di discriminazione, come il razzismo, sono legate a una salute più scarsa, questo è il primo studio che ha esaminato l’associazione tra età, salute e benessere.

L’aumento della popolazione anziana

Considerando i cambiamenti demografici in corso nei paesi ad alto reddito e la popolazione in costante aumento degli anziani nel Regno Unito, questi risultati evidenziano la necessità vitale di affrontare l’ageism per migliorare la salute e il benessere delle persone che invecchiano.

La discriminazione delle persone anziane

Il 25% dei soggetti intervistati ha dichiarato di aver subito discriminazioni per la loro età. Coloro che hanno segnalato una discriminazione basata sull’età avevano più probabilità di valutare la loro salute come equa o povera rispetto a coloro che non l’avevano segnalata (29% contro 24%).

Anche alcuni gravi problemi di salute sono stati più comuni tra coloro che hanno segnalato una discriminazione per l’età – tra cui malattie cardiache (17% contro 13%), condizioni polmonari croniche (7% contro 5%) e sintomi depressivi (19% contro 12%).

Oltre a segnalazioni peggiori sul loro stato di salute, i partecipanti che hanno segnalato una discriminazione basata sull’età avevano anche maggiori probabilità di sviluppare un grave problema di salute durante il periodo di studio di sei anni. Tra questi, tassi più elevati di diabete (6% contro il 5%), cardiopatia (4% contro 3%), ictus (5% contro 3%), malattia polmonare cronica (5% contro 3%), una malattia cronica (26% contro 21%) o sintomi depressivi (10% contro 7%).

Discriminazione a 360°

Il 45% dei partecipanti che hanno segnalato una discriminazione basata sull’età ha riportato anche una discriminazione basata su altre caratteristiche personali (ad esempio sesso, disabilità fisica) e gli effetti negativi sulla salute in questo gruppo sono stati più pronunciati. Gli autori sottolineano quindi che altri fattori, come lo stato socioeconomico e la disabilità, possono intersecarsi e combinare esperienze di discriminazione basata sull’età.

Sostenendo un approccio che mira ad affrontare i comportamenti discriminatori nella società e mitigare gli effetti della discriminazione degli anziani, l’autrice dello studio, la dottoressa Sarah Jackson dell’University College di Londra, nel Regno Unito, afferma: “Come società, abbiamo bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica su cosa costituisce l’ageism e come può influenzare la salute e il benessere in modo da poter costruire movimenti collettivi, come quelli che hanno portato cambiamenti legislativi e sociali per altre forme di discriminazione. A livello clinico, sollevare la questione della discriminazione basata sull’età con i pazienti più anziani potrebbe aiutare a identificare quelli a rischio di futuri problemi di salute.”

Un campione rappresentativo

La ricerca è stata condotta utilizzando i dati dell’Inglese Longitudinal Study of Aging, un campione rappresentativo a livello nazionale di oltre 50 anni. I partecipanti hanno segnalato esperienze di discriminazione per età e valutato la propria salute tramite questionari auto-compilati e interviste personali assistite da computer nel 2010-11. I questionari di follow-up e le interviste hanno raccolto dati sulla salute dei partecipanti per un periodo di sei anni.

Ci sono alcune limitazioni dello studio. La discriminazione basata sull’età è stata auto-riferita, quindi è soggetta a bias di richiamo e riflette le percezioni dei partecipanti stessi, piuttosto che l’atto di discriminazione in sé. Per ridurre al minimo i pregiudizi, ai partecipanti è stato chiesto di parlare di una serie di tipi di discriminazione (non solo discriminazione per età). Anche le condizioni di salute sono state auto-segnalate.

I danni per il benessere mentale e la salute fisica

Gli autori discutono diversi possibili modi in cui l’ageism potrebbe avere un impatto negativo sulla salute. In primo luogo, studi precedenti hanno dimostrato che l’esposizione alla discriminazione basata sull’età può provocare risposte di stress dannose, sia per il benessere mentale che per la salute fisica. In secondo luogo, per far fronte alle esperienze di discriminazione basata sull’età, le persone possono usare comportamenti non salutari, come fumare, bere, una dieta povera o l’inattività fisica.

In terzo luogo, suggeriscono che la discriminazione basata sull’età nell’assistenza sanitaria potrebbe significare che i pazienti più anziani non ricevono lo stesso standard di cura dei loro colleghi più giovani. Il 41% di coloro che hanno segnalato di aver sperimentato una discriminazione in base all’età ha affermato di “ricevere un servizio o un trattamento peggiore rispetto ad altre persone da medici o ospedali”.

Gli autori sottolineano che i pregiudizi legati all’età nei trattamenti raccomandati sono comuni. Ad esempio, i pazienti più anziani con cancro hanno meno probabilità di ricevere trattamenti che mirano a curare la malattia e gli anziani sono raramente inclusi negli studi clinici per i farmaci per il trattamento delle malattie cardiache.

 

 

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