Home Neurologia Attivazione incrociata audiovisiva: le immagini in movimento, silenziose, di cui percepiamo i...

Attivazione incrociata audiovisiva: le immagini in movimento, silenziose, di cui percepiamo i suoni

890
0
Astrocytes stained for GFAP, with end-feet ensheathing blood vessels. Jeffery J. Iliff

Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori della City University of London, pubblicato lo scorso marzo nel Journal of Cognitive Neuroscience, un tipo di sinestesia, in cui certe persone associano dei suoni a flash di luce in movimento assolutamente silenziosi, potrebbe essere dovuta a una riduzione dell’inibizione dei segnali che viaggiano tra le aree visive e uditive del cervello.

Questo studio è il primo a fornire informazioni sui meccanismi cerebrali alla base di tali sensazioni uditive, chiamate anche “risposte uditive evocate dalla vista” o “orecchio visivo” (ovvero vEAR, visually-evoked auditory response).

Un orecchio visivo

Mentre una teoria sostiene che le aree del cervello responsabili dell’elaborazione visiva e uditiva normalmente competano tra loro, questa ricerca suggerisce che possano effettivamente collaborare nelle persone che presentano un orecchio visivo.

È stato anche osservato che i musicisti che hanno preso parte allo studio avevano una probabilità significativamente maggiore di sperimentare un’esperienza di orecchio visivo rispetto ai partecipanti non musicisti. Il motivo potrebbe risiedere nel fatto che la formazione musicale può favorire l’attenzione congiunta sia al suono della musica che all’osservazione dei movimenti coordinati del direttore d’orchestra o di altri musicisti.

Interazioni tra vista e udito

Il Dott. Elliot Freeman, principale ricercatore dello studio e docente di psicologia presso la City University of London, afferma che: “Sapevamo già che alcune persone sentono quello che vedono. Gli indicatori di direzione dell’auto, le insegne al neon lampeggianti dei negozi e i movimenti delle persone che camminano possono suscitare una sensazione uditiva. Il nostro studio più recente rivela differenze individuali normalmente ricorrenti nel modo di interagire tra la vista e l’udito. Abbiamo scoperto che le persone con “orecchio visivo” possono usare entrambi i sensi congiuntamente per vedere e anche “sentire” il movimento silenzioso, mentre per altri l’udito risulta inibito quando guardano queste sequenze visive.”

Alcuni neuroscienziati ritengono che l’orecchio visivo possa essere un tipo di sinestesia, come lo sono altri esempi tra cui musica, lettere o numeri che possono evocare percezioni di colore. Tuttavia, l’orecchio visivo sembra essere il più diffuso, con il 20% delle persone che riferiscono di averne fatto l’esperienza, rispetto al 4,4% per altri tipi.

Il rumore del traliccio che salta

La condizione ha ricevuto maggiore attenzione a causa della recente popolarità virale della “GIF del traliccio che salta” e di altre GIF silenziose, ma che in alcune persone evocano sensazioni di orecchio visivo molto intense.

Per fare luce su quanto può accadere nel cervello quando le persone vedono tali contenuti, i ricercatori hanno applicato una leggera corrente alternata al cuoio capelluto dei partecipanti, utilizzando una tecnica chiamata Stimolazione transcranica a corrente alternata (tACS) per esplorare il modo in cui le parti visive e uditive del cervello interagiscono in coloro che sperimentano un orecchio visivo rispetto a quelli che invece non lo percepiscono.

La capacità di “sentire” i flash silenziosi.

Il primo esperimento dello studio ha coinvolto 36 partecipanti in buona salute, tra cui 16 musicisti di musica classica del London Royal College of Music. A tutti sono state mostrate sequenze di “codice Morse” uditive e visive durante l’applicazione della stimolazione elettrica (tACS) nella parte posteriore della testa (aree visive del cervello) o sui lati (aree uditive) utilizzando la stimolazione tACS a “frequenza alfa”. I partecipanti sono stati quindi classificati come orecchio visivo o non visivo in base alla loro capacità di “sentire” i flash silenziosi.

I ricercatori hanno scoperto che nei partecipanti con orecchio non visivo la stimolazione a frequenza alfa nelle aree uditive ha ridotto significativamente le prestazioni uditive, ma ha migliorato le prestazioni visive, mentre il modello opposto è stato riscontrato con la stessa frequenza di stimolazione nelle aree visive (scarsa visione, migliore ascolto).

Competitiva tra aree cerebrali visive e uditive

Questo modello reciproco suggerisce un’interazione competitiva tra aree cerebrali visive e uditive, ciascuna delle quali solitamente inibisce le prestazioni dell’altra.

Tuttavia queste interazioni erano sorprendentemente assenti nei partecipanti con orecchio visivo, il che indica che le relative aree uditive e visive non erano in competizione ma interagivano tra loro.

È stato condotto un secondo esperimento per verificare se anche le persone senza una consapevolezza cosciente “dell’orecchio visivo” talvolta usano le loro aree cerebrali uditive per esprimere giudizi puramente visivi. La ricerca ha dimostrato che questo potrebbe effettivamente essere il caso di alcune persone, in cui la stimolazione delle aree uditive del cervello ha influenzato l’accuratezza dei giudizi visivi quasi quanto la stimolazione delle aree visive.

Una disinibizione di connessioni trasversali neurali

Nel loro insieme i risultati di questi esperimenti supportano una teoria diffusa, secondo cui alcuni tipi di sinestesia possono dipendere da una disinibizione di connessioni trasversali neurali preesistenti tra aree cerebrali sensoriali normalmente inattive. Quando queste connessioni sono disinibite, il risultato può essere la consapevolezza cosciente dell’orecchio visivo e di altri fenomeni sinestetici.

Il Dott. Freeman afferma che: “Eravamo anche interessati a scoprire se, in media, i partecipanti con orecchio visivo si comportano meglio nelle attività visive e uditive rispetto a quelli senza. Forse la loro interazione audiovisiva favorisce le prestazioni perché il cervello è più impegnato nell’elaborazione degli stimoli visivi. Questa interazione potrebbe anche giovare alla performance musicale, giustificando il motivo per cui molti dei musicisti che abbiamo testato hanno evidenziato un orecchio visivo.”

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui