Home Cardiologia Ipertensione polmonare: importanti effetti negativi dell’inquinamento atmosferico

Ipertensione polmonare: importanti effetti negativi dell’inquinamento atmosferico

587
0

Uno studio britannico, pubblicato sullo European Respiratory Journal, ha messo in luce gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico nei pazienti con ipertensione polmonare, idiopatica o acquisita. L’esposizione agli inquinanti legati al traffico veicolare è risultata associata alla gravità della malattia e sembra altresì influenzare la sopravvivenza senza trapianto.

Inquinamento atmosferico ed effetti sulla salute

Numerosi studi hanno dimostrato e confermato negli anni gli effetti negativi dell’inquinamento sulla salute. Le associazioni più consistenti con l’esposizione agli inquinanti atmosferici riguardano la mortalità per qualsiasi causa e la mortalità cardiovascolare. Vi sono inoltre emergenti evidenze, anche se non del tutto quantificate, sull’associazione tra inquinamento con ipertensione arteriosa, diabete, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale e scompenso cardiaco.

Fino ad oggi però non erano mai stati realizzati trial clinici che analizzassero in modo esaustivo gli effetti delle polveri sottili sull’ipertensione polmonare.

L’inquinamento nel Regno Unito e gli effetti sull’ipertensione polmonare

Questa nuova sperimentazione ha incluso 301 pazienti con ipertensione polmonare idiopatica o acquisita, già reclutati nello UK PAH national Cohort study. Gli autori hanno valutato l’esposizione alle polveri sottili ≤ 2,5 μm3 (PM2,5), al biossido di azoto (NO2) e le hanno associate a misure indirette di esposizione all’inquinamento atmosferico dovuto al traffico. Tra queste, è stata considerata la distanza della residenza dalla strada principale e la lunghezza delle strade all’interno di zone cuscinetto intorno agli indirizzi delle abitazioni.

Sono stati valutati principalmente due parametri clinici: la sopravvivenza libera da trapianto e la gravità emodinamica polmonare alla visita basale. Nell’analisi sono state inoltre considerate una serie di variabili confondenti.

Un rischio significativo

Un’esposizione a concentrazioni maggiori di PM2,5 era associata a un rischio più alto di morte o trapianto polmonare (HR 2,68). Questa associazione è stata confermata anche nell’analisi che aveva considerato le variabili confondenti (HR 4.38).

Al contrario, non è stata osservata alcuna associazione tra esposizione all’NO2, o ad altri indicatori di inquinamento, e la sopravvivenza senza trapianto.

Gli autori hanno inoltre provato a correlare le categorie di rischio, stabilite dalla European Respiratory Society e dalla European Society of Cardiology, con i livelli di esposizione agli inquinanti. I risultati hanno evidenziato come misure indirette dell’esposizione all’inquinamento atmosferico dovuto al traffico, all’interno delle zone tampone, correlavano con le categorie di rischio e anche con i parametri emodinamici polmonari alla visita basale. Tra questi parametri, quello che ha dimostrato un’associazione più forte era la resistenza vascolare polmonare.

Vivere in luoghi non inquinati

Questo studio aggiunge l’ipertensione polmonare al lungo elenco di condizioni in cui l’inquinamento atmosferico è potenzialmente in grado di peggiorare la prognosi.

È evidente che le uniche misure efficaci per contrastare gli effetti negativi dell’inquinamento sull’ipertensione polmonare non possono essere che politiche. Perché solo con misure restrittive applicate su larga scala si possono ridurre in modo efficace le concentrazioni degli inquinanti atmosferici.

Per quanto riguarda il medico, l’unica azione che può intraprendere è quella di consigliare ai suoi pazienti di evitare l’esposizione a luoghi ed ambienti particolarmente inquinati.

 

Franco Folino

 

Eleni Sofianopoulou, et al. Traffic exposures, air pollution and outcomes in pulmonary arterial hypertension: A United Kingdom cohort study analysis. European Respiratory Journal 2019.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui