Home Chirurgia I pazienti che ricevono oppiacei in ospedale hanno un rischio doppio di...

I pazienti che ricevono oppiacei in ospedale hanno un rischio doppio di continuare a utilizzarli

534
0

Le persone che hanno ricevuto oppiacei per la prima volta mentre erano ricoverate in ospedale, hanno il doppio del rischio di continuare a ricevere oppioidi per mesi dopo la dimissione, rispetto ai loro coetanei ospedalizzati a cui non erano stati somministrati oppioidi. Sono questi i risultati di uno studio di coorte, retrospettivo, pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Le prescrizioni di oppiacei alla dimissione

Precedenti studi hanno dimostrato che alcuni pazienti chirurgici e medici che ricevono prescrizioni di oppiacei subito dopo aver lasciato l’ospedale, continuano a mantenere un uso cronico di queste sostanze. Tuttavia, si sapeva poco sull’evoluzione del consumo di oppiacei quando questi erano prescritti già all’interno dell’ospedale.

Le prescrizioni di oppiacei in ospedale

I ricercatori della University of Pittsburgh della Graduate School of Public Health e della School of Medicine hanno esaminato le cartelle cliniche elettroniche di 191.249 ricoveri ospedalieri di pazienti in cui non erano stati prescritti oppioidi nell’anno precedente e sono stati ammessi in una comunità o in un ospedale universitario in Pennsylvania tra il 2010 e 2014.

Gli oppioidi sono stati prescritti nel 48% dei ricoveri, per un periodo di trattamento che si prolungava in media per poco più di due terzi della degenza.

In quasi il 6 percento dei pazienti che ricevevano oppioidi durante la degenza in ospedale venivano ancora prescritti oppioidi a tre mesi di distanza. Gli antidolorifici non oppioidi e i farmaci antinfiammatori, come l’ibuprofene, l’aspirina o il naprossene, sono stati raramente provati prima della somministrazione di un oppiaceo – solo il 7,9% delle volte in alcune condizioni.

Il commento editoriale

Gli autori di un editoriale di accompagnamento del Boston Medical Center e della Boston University suggeriscono che qualsiasi interazione tra i pazienti e il sistema sanitario che può comportare dolore presenta l’opportunità di una prima prescrizione di oppioidi ed evitare questa prima prescrizione nei pazienti naïve agli oppioidi potrebbe essere importante per ridurre il loro uso a lungo termine e i danni associati.

Gli autori suggeriscono lo sviluppo di un protocollo per perseguire l’uso di analgesici non oppioidi prima dell’uso di oppioidi durante le ospedalizzazioni. Se devono essere usati, dovrebbero essere usati nel dosaggio più basso e per il minor numero possibile di giorni.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui