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Malattia di Crohn: remissione endoscopica e istologica con vedolizumab

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Reperto istologico di malattia di Crohn/Wikimedia Commons

Uno studio prospettico in pazienti con malattia di Crohn ha dimostrato che un trattamento con vedolizumab portava alla remissione endoscopica in circa un terzo dei pazienti e alla remissione istologica nei due terzi. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Gastroenterology.

Il vedolizumab

Vedolizumab è un anticorpo monoclonale sviluppato per il trattamento della colite ulcerosa e del morbo di Crohn. La sua azione terapeutica si esprime attraverso un legame con l’integrina α4β7. Il blocco di questa molecola determina un’attività antinfiammatoria intestinale.

Già in precedenti studi condotti in pazienti con malattia di Crohn, vedolizumab si è rivelato in grado di ridurre i sintomi della malattia già dopo 6 settimane di trattamento.

Vedolizumab: remissione endoscopica ed istologica

Un gruppo di ricercatori europei ha studiato l’impiego di vedolizumab su pazienti adulti con malattia di Crohn, mettendone in luce gli effetti a livello endoscopico ed istologico.

Lo studio, prospettico, in aperto, ha incluso 110 pazienti con malattia di Crohn in fase attiva.  Il trattamento prevedeva infusioni di vedolizumab (300 mg) alle settimane 0, 2 e 6 e ogni 8 settimane dopo la settimana 52. I pazienti hanno ricevuto un’infusione aggiuntiva alla settimana 10 se il loro punteggio CDAI (Crohn’s Disease Activity Index ) non era diminuito di 70 punti.

I pazienti sono stati sottoposti a ileocolonoscopia con raccolta di biopsie al basale e nelle settimane 26 e 52. Le caratteristiche istologiche sono state valutate da un patologo, in cieco, alla settimana 26.

L’outcome principale dello studio era la remissione endoscopica ed istologica.

Remissione clinica

Alla settimana 26 il 29% dei pazienti era in remissione clinica non assumendo corticosteroidi (punteggio CDAI <150). Alla settimana 52 la percentuale saliva al 31%.

Sulla base dell’analisi intention-to-treat, la remissione endoscopica è stata raggiunta nel 33% e nel 36% dei pazienti, rispettivamente alle settimane 26 e 52.

Una risposta endoscopica, definita dalla diminuzione del punteggio SES-CD (Simple Endoscopic Score For Crohn’s Disease) ≥ 50%, si è verificata nel 40% dei pazienti alla settimana 26 e nel 45% dei pazienti alla settimana 52.

Le concentrazioni seriche di vedolizumab erano più elevate alle settimane 2, 10 e 22 nei pazienti con punteggi SES-CD inferiori. Concentrazioni superiori a 10 mg/L alla settimana 22 erano associate alla remissione endoscopica alla settimana 26.

L’efficacia di vedolizumab

Questo studio, pur con un disegno in aperto, presenta risultati chiaramente positivi per vedolizumab. Circa un terzo dei pazienti con malattia di Crohn ha ottenuto la remissione endoscopica dopo 52 settimane di trattamento e due terzi hanno ottenuto una remissione istologica alla settimana 26.

È possibile che siano ancora da identificare i dosaggi ideali per questo farmaco, forse da personalizzare nel singolo soggetto, considerando che le concentrazioni seriche più alte di vedolizumab erano associate a risultati migliori.

 

Franco Folino

 

 

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