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Un minuscolo robot completamente autonomo che nuota come una medusa

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I nuovi prototipi di robot stanno assumendo le forme più varie. Non parliamo di robot dalle sembianze antropomorfe, ma dei più piccoli automi destinati a muoversi in modo autonomo in ambienti aperti. Proprio il mese scorso vi avevamo presentato un piccolo robot in grado di volare grazie a quattro piccole ali simili a quelle di una libellula.

Dalle sembianze di insetto si passa ora a quelle di una minuscola medusa, per il robot realizzato da un gruppo di ricercatori tedeschi. Si tratta di un robot morbido senza collegamenti, autonomo, di pochi millimetri, ispirato alle larve delle meduse (scyphomedusae ephyra).

Il prototipo, presentato nei giorni scorsi in un articolo pubblicato sulla rivista Nature Communications, è in grado di svolgere alcune funzioni tra cui il trasporto di oggetti. Lo studio dimostra che il robot può manipolare l’acqua che scorre attorno al suo corpo per completare una serie di compiti (guarda il video al termine dell’articolo che illustra il movimento del robot).

I robot che nuotano

I robot da nuoto sono promettenti per le loro possibili applicazioni in campo biomedico e ambientale. Tuttavia, nonostante l’esistenza di modelli robotici in miniatura in grado di nuotare, le funzionalità avanzate, come la manipolazione di oggetti complicati, sono impegnative per le piccole dimensioni del robot. Questo a causa delle limitazioni nella dimensione dei componenti di bordo.

Un robot di pochi millimetri

Metin Sitti e colleghi hanno progettato e costruito un robot di pochi millimetri collegando un nucleo di elastomero composito magnetico, con un diametro di 3 mm, a otto alette pieghevoli.

Con l’applicazione di un campo magnetico oscillante, le alette si contraggono e si riprendono come una medusa nuotatrice. Oltre al nuoto, il loro robot simile a una medusa può trasportare selettivamente perle di dimensioni diverse per imitare il cibo catturato, scavare in profondità per sfuggire ai “predatori”, mescolare fluidi diversi e generare un percorso chimico nella sua scia. Gli autori sostengono che il loro design robotico potrebbe essere usato anche come un sistema modello per aiutare a capire come i cambiamenti nell’ambiente influiscono sulla sopravvivenza delle meduse di efora.

Guarda il video

 

 

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