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Insufficienza cardiaca: lo spironolattone ad alte dosi in caso di resistenza ai diuretici dell’ansa

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Il rene

Lo spironolattone ad alte dosi può essere efficace nel trattamento di pazienti con insufficienza cardiaca scompensata acuta, resistenti ai diuretici dell’ansa. Questi in estrema sintesi i risultati di un breve articolo che descrive uno studio pilota, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine.

A conclusione del loro lavoro, i ricercatori suggeriscono che potrebbe essere giunto il momento per uno studio controllato, randomizzato, per esaminare il ruolo di questo farmaco nel trattamento di questi pazienti.

La resistenza ai diuretici dell’ansa

La resistenza ai diuretici dell’ansa si verifica frequentemente nei pazienti con insufficienza cardiaca scompensata acuta. I meccanismi implicati in questo fenomeno possono essere diversi, quali un’accentuata ritenzione del sodio, livelli elevati di aldosterone e della vasopressina. Va ricordato che la resistenza ai diuretici è considerata un indicatore prognostico negativo nei pazienti con scompenso cardiaco.

D’altro canto, gli antagonisti dell’aldosterone sono una cura standard nell’insufficienza cardiaca, ma sono comunemente usati a dosi basse per evitare l’iperkaliemia.

Le dosi di spironolattone nello scompenso cardiaco: lo studio

Ricercatori della University of Texas Health di San Antonio e del South Texas Veterans Health Care System hanno studiato 19 pazienti ospedalizzati per insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta o conservata, e almeno un sintomo e segno di ipervolemia, che erano resistenti ai diuretici. Lo scopo era quello di valutare se una dose elevata di spironolattone potesse essere un’opzione di trattamento sicura ed efficace.

Hanno scoperto che l’aggiunta di spironolattone ad alte dosi è stata seguita da perdita di peso clinicamente importante e da una riduzione della dispnea, senza una corrispondente evidenza di un peggioramento dell’iperkaliemia o della funzione renale.

Questi risultati differiscono da quelli di studi precedenti in cui l’aggiunta di 100 mg di spironolattone alla cura abituale non ha portato a miglioramenti clinici. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato una dose maggiore di spironolattone e l’hanno somministrata solo a coloro che non rispondevano alle cure abituali.

 

 

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