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Anoressia nervosa: identificati otto marcatori genetici

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Otto marcatori genetici significativi per l’anoressia nervosa sono stati identificati in un’analisi di quasi 17.000 casi. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista Nature Genetics.

Questa nuova ricerca rappresenta il più ampio studio sull’associazione tra anoressia nervosa e aspetti genetici mai realizzato fino ad oggi.

L’anoressia nervosa

L’anoressia nervosa è una malattia complessa e grave, caratterizzata da una restrizione persistente dell’assunzione di alimenti e porta ad un significativo calo del peso corporeo, al di sotto dei valori normali. I soggetti con questa malattia hanno un’intensa paura di ingrassare e sperimentano un disturbo nel modo in cui vengono vissuti il proprio peso o la propria forma, in un’indebita influenza della forma del corpo e del peso sull’auto-valutazione. Si accompagna immancabilmente una mancanza di riconoscimento della gravità del basso peso corporeo raggiunto.

In questa malattia vi è una complessa interazione tra fattori neurobiologici, psicologici e ambientali. È caratterizzata da una tendenza alla cronicità, con frequenti recidive ed alti costi per il trattamento. Ha un tasso di mortalità particolarmente elevato, 12 volte superiore al tasso di mortalità per qualsiasi causa nelle donne tra i 15 ei 24 anni.

I genomi dei pazienti con anoressia nervosa

Cynthia Bulik e colleghi hanno analizzato i genomi di 16.992 pazienti con anoressia nervosa e 55.525 controlli dai dati raccolti dalla Anorexia Nervosa Genetics Initiative e dal gruppo di lavoro sui disturbi alimentari del consorzio di genomica psichiatrica. Gli autori hanno identificato otto marcatori genetici associati all’anoressia nervosa e sono stati in grado di eseguire un’analisi più accurata dell’architettura genetica del disturbo.

Hanno scoperto che l’anoressia nervosa ha correlazioni genetiche con alcuni disturbi psichiatrici, come il disturbo ossessivo-compulsivo e il disturbo depressivo maggiore, così come l’attività fisica e i tratti metabolici.

Gli autori concludono che questi risultati forniscono un’ulteriore prova che l’anoressia nervosa è una malattia metabolica-psichiatrica e che l’attenzione ad entrambi gli aspetti potrebbe in futuro guidare trattamenti più efficaci.

 

 

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