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Lo sviluppo della sclerosi laterale amiotrofica può essere influenzato dal microbioma intestinale

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Secondo uno studio condotto sul topo e in base a risultati preliminari sugli esseri umani, lo sviluppo della sclerosi laterale amiotrofica può essere modulato dal microbioma intestinale. Questa nuova ricerca, pubblicata sulla rivista Nature questa settimana, rappresenta il primo rapporto che evidenzia un collegamento funzionale tra il microbioma e questa malattia neurodegenerativa.

La sclerosi laterale amiotrofica

La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa con un tasso di sopravvivenza medio di 3-5 anni dalla diagnosi. È una malattia geneticamente determinata, ma si ritiene che i fattori ambientali abbiano un ruolo nella progressione della malattia.

Eran Elinav e colleghi indagano sul ruolo potenziale del microbiota intestinale nella sclerosi laterale amiotrofica. Hanno così identificato specifici microbi commensali associati alla gravità della malattia, nei modelli murini di sclerosi laterale amiotrofica. Inoltre, sono state riscontrate alterazioni nella composizione del microbioma prima che compaiano i sintomi della disfunzione del motoneurone.

La caratterizzazione del microbioma è stata molto precisa e ha portato ad osservare come esistano alcune specie batteriche che in grado di esacerbare la progressione della malattia, mentre l’abbondanza di altre, come l’Akkermansia muciniphila, si riduce durante la progressione della malattia.

Batteri intestinali per la cura della sclerosi laterale amiotrofica

È stato dimostrato che integrando i livelli di A. muciniphila si migliorano i sintomi della malattia e si prolunga la sopravvivenza nel modello murino di sclerosi laterale amiotrofica. Inoltre, la nicotinamide è stata identificata come il metabolita prodotto da questo batterio che con maggiore probabilità è responsabile di questi effetti benefici.

Gli autori hanno continuato a sondare i meccanismi con cui il batterio e il metabolita modulano la progressione della sclerosi laterale amiotrofica e hanno individuato un numero di geni che sono risultati alterati nella loro espressione dalla A. muciniphila o dalla nicotinamide.

In un piccolo studio sull’uomo (37 pazienti con sclerosi laterale amiotrofica e 29 controlli), gli autori hanno osservato anche cambiamenti nella composizione dei microbi intestinali e ridotti livelli di nicotinamide. Questi risultati umani preliminari non sono sufficienti per costituire una raccomandazione terapeutica e richiedono la convalida in una più ampia coorte prospettica di pazienti.

Tuttavia, i risultati combinati di topo e umani suggeriscono un potenziale ruolo del microbioma nella sclerosi laterale amiotrofica. Una scoperta che potrebbe aprire la strada a future ricerche su nuovi bersagli terapeutici.

 

 

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