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Nuove conferme che l’inquinamento atmosferico fa aumentare la mortalità

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Sono ormai decenni che si susseguono precise indicazioni sugli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute. Nonostante questo, poco è stato fatto finora per cercare di contrastare l’emissione di inquinanti nell’atmosfera.

A rafforzare le evidenze scientifiche sugli effetti deleteri delle polveri sulla mortalità arriva ora un nuovo studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, che mette ancora una volta in luce chiare associazioni tra esposizione a breve termine al particolato e mortalità, in oltre 600 città di tutto il mondo.

Inquinamento atmosferico e salute

Le interazioni tra inquinamento atmosferico e salute sono estremamente complesse. Molti sono i fattori in gioco per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Alle polveri sottili si associano gli effetti indotti dagli inquinanti gassosi, entrambi modulati da variabili meteorologiche, quali pressione atmosferica e temperatura dell’aria. D’altra parte, vi sono sostanziali differenze anche nei metodi utilizzati dagli studi clinici per monitorare l’inquinamento atmosferico.

Infine, vi sono sostanziali differenze nei risultati delle ricerche che hanno considerato differenti intervalli temporali tra la misurazione del livello di inquinamento e la registrazione dell’evento clinico. Quel lag temporale che po’ dirci se uno specifico inquinante agisce velocemente o lentamente.

La complessità del sistema da analizzare è esponenziale, ma esistono comunque dati certi. Possiamo dire senza alcun dubbio che l’inquinamento fa aumentare la mortalità per tutte le cause e la mortalità cardiovascolare.

Il Global Burden Disease study ha stimato che le malattie correlabili all’inquinamento siano state responsabili di 9 milioni di morti premature nel 2015. Vale a dire il 16% della mortalità globale.

Non va dimenticato infine che, al contrario di quanto si potrebbe credere, sono le città a basso e medio reddito ad essere le più inquinate e non quelle dei paesi ad alto reddito. Infatti, le linee guida sulla qualità dell’aria dell’OMS non sono soddisfatte rispettivamente nel 97% e nel 49% di queste città.

Polveri, gas e mortalità: lo studio

Questo nuovo studio ha valutato le associazioni tra il particolato atmosferico di due dimensioni (PM10 e PM2.5) con la mortalità giornaliera per tutte le cause, per cause cardiovascolari e respiratorie.

I dati provengono da 652 città in 24 paesi o regioni. Quelli giornalieri sul PM10 erano disponibili in 598 città, quelli sul PM2.5 in 499 città, mentre quelli su entrambi gli inquinanti erano disponibili in 445 città.

Dove era possibile sono stati raccolti anche i dati giornalieri sugli inquinanti gassosi (ozono, biossido di azoto, anidride solforosa e monossido di carbonio).

Polveri e mortalità

I risultati dello studio hanno evidenziato come un aumento di 10 μg/m3 della media mobile a 2 giorni della concentrazione di PM10, è stato associato ad aumenti dello 0,44% della mortalità per tutte le cause, allo 0,36% della mortalità cardiovascolare e allo 0,47% della mortalità da cause respiratorie.

Considerando le polveri fini, ovvero il PM2.5, gli aumenti della mortalità giornaliera, per lo stesso cambiamento nella concentrazione, sono stati rispettivamente dello 0,68%, 0,55%, e 0,74%.

Interessante notare come le associazioni erano più forti in luoghi con concentrazioni medie annue di particolato più basse e temperature medie annuali più elevate.

Infine, analizzando le curve di concentrazione-risposta, si può notare un consistente aumento della mortalità giornaliera con l’incremento della concentrazione di particolato, con pendenze più ripide a concentrazioni di polveri inferiori.

Il legame indissolubile tra mortalità e inquinamento atmosferico

Questo studio fornisce un’ulteriore conferma, a livello globale, degli effetti dell’inquinamento da polveri sulla mortalità. Le associazioni a breve termine evidenziate tra PM10, PM2.5 e mortalità rafforzano quanto già messo in evidenza in studi regionali e locali.

In questi ultimi anni sembra esserci finalmente un risveglio della coscienza che spinge ad assumere azioni concrete per contrastare l’inquinamento atmosferico. Purtroppo però esistono ancora interessi economici che si antepongono al benessere collettivo.

D’altra parte, va considerato che al di la delle chiare evidenze sulle conseguenze dell’inquinamento sulla mortalità, saranno necessarie altre ricerche per analizzare più in dettaglio questa relazione. Andranno chiariti gli effetti dei singoli inquinanti, con lag temporali differenti, su specifici gruppi di pazienti e malattie.

 

Franco Folino

 

Cong Liu, et al. Ambient Particulate Air Pollution and Daily Mortality in 652 Cities. N Engl J Med 2019; 381:705-715.

 

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