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Una nuova immagine di Saturno scattata da Hubble

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The NASA/ESA Hubble Space Telescope’s Wide Field Camera 3 observed Saturn on 20 June 2019 as the planet made its closest approach to Earth this year, at approximately 1.36 billion kilometres away. Credit: NASA, ESA, A. Simon (Goddard Space Flight Center), and M.H. Wong (University of California, Berkeley).

La Wide Field Camera 3 del Telescopio Spaziale Hubble ha osservato Saturno il 20 giugno 2019 mentre il pianeta raggiungeva il suo punto più vicino alla Terra, a circa 1,36 miliardi di chilometri di distanza.

Da quando è stato lanciato il telescopio spaziale Hubble, il suo obiettivo è stato quello di studiare non solo oggetti astronomici distanti, ma anche i pianeti all’interno del nostro sistema solare. Le immagini ad alta risoluzione di Hubble dei nostri vicini planetari possono essere superate solo da immagini tratte da veicoli spaziali che visitano effettivamente questi corpi. Tuttavia, Hubble ha un vantaggio rispetto alle sonde spaziali; può guardare periodicamente questi oggetti e osservarli per periodi molto più lunghi di quanto potrebbe fare qualsiasi sonda di passaggio.

Gli anelli di Saturno

Saturno ha molte caratteristiche riconoscibili, in particolare il suo sistema ad anello, che ora è inclinato verso la Terra. Questo ci offre una magnifica vista della sua luminosa struttura ghiacciata.

L’astronomo olandese Christiaan Huygens identificò per la prima volta gli anelli nel 1655 e pensò che fossero un disco continuo che circondava il pianeta, ma ora sappiamo che sono composti da particelle orbitanti di ghiaccio e polvere.

L’età del sistema ad anello di Saturno continua a essere discussa e non si sa quale evento cosmico abbia portato alla loro formazione. Oggi non c’è consenso tra gli astronomi planetari.

Un’altra caratteristica interessante è la lunga struttura a forma di esagono che circonda il polo nord del pianeta. È un misterioso modello a sei facce causato da un flusso ad alta velocità. L’esagono è così grande che nei suoi confini potrebbero essere contenuti quattro pianeti come il nostro. Non esiste una struttura simile sul polo sud di Saturno.

Le tempeste di Saturno

Altre caratteristiche, tuttavia, non sono così durature. Una grande tempesta nella regione polare nord individuata da Hubble l’anno scorso è scomparsa. Anche piccole tempeste convettive, come quella appena sopra il centro dell’immagine del pianeta, vanno e vengono.

I colori ambrati di Saturno provengono da elementi estivi simili allo smog, prodotti in reazioni fotochimiche guidate dalle radiazioni ultraviolette solari. Sotto la foschia si trovano nuvole di cristalli di ghiaccio di ammoniaca, oltre a nuvole più profonde e invisibili di idrosolfuro di ammonio e acqua. La struttura fasciata del pianeta è causata da venti e nuvole a diverse altitudini.

L’aspetto di Saturno cambia con le sue stagioni, a causa dall’inclinazione assiale di 27 gradi del pianeta.

Il progetto OPAL

Questa immagine che vi proponiamo è stata scattata durante l’estate nell’emisfero settentrionale del pianeta. È la seconda di una serie annuale di istantanee scattate nell’ambito del progetto OPAL (Outer Planets Atmospheres Legacy). OPAL sta aiutando gli scienziati a comprendere le dinamiche atmosferiche e l’evoluzione dei pianeti giganti gassosi del nostro Sistema Solare. Nel caso di Saturno, gli astronomi saranno in grado di tracciare i mutevoli modelli meteorologici e altri cambiamenti per identificarne le tendenze.

 

 

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