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L’inquinamento collegato ad un aumentato rischio di aborto nel primo trimestre

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Secondo una ricerca condotta a Pechino su oltre 250.000 donne in gravidanza, tra il 2009 e il 2017, l’esposizione materna all’inquinamento atmosferico è collegata ad un aumentato rischio di aborto spontaneo nel primo trimestre. Gli allarmanti risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Sustainability.

Inquinamento atmosferico, salute e gravidanza

La scarsa qualità dell’aria è una delle principali cause del carico globale di malattie. Ricerche precedenti avevano costantemente indicato che l’esposizione materna all’inquinamento atmosferico contribuisce ad aumentare i rischi di esiti avversi alla nascita, come basso peso, parto pretermine, ipertensione gestazionale e preeclampsia. Inoltre, può influenzare la salute materna durante la gravidanza e nel corso della vita della donna.

D’altra parte, non è ancora stato chiarito come l’esposizione all’inquinamento atmosferico sia correlata all’aborto spontaneo mancato. Conosciuto anche come un “aborto silenzioso”, un aborto mancato si verifica quando un feto non si è formato o è morto, ma la placenta e i tessuti embrionali rimangono nell’utero della madre.

La gravidanza a Pechino

Liqiang Zhang e colleghi hanno analizzato le cartelle cliniche di 255.668 donne in gravidanza a Pechino e hanno calcolato il livello di esposizione agli inquinanti atmosferici di ciascuna di loro, in base alle misurazioni effettuate presso le stazioni di monitoraggio dell’aria più vicine alla residenza e al luogo di lavoro. Gli inquinanti atmosferici considerati per lo studio includevano particolato con diametro inferiore a 2,5 μm, anidride solforosa, ozono e monossido di carbonio. Gli autori hanno raggruppato le donne in gravidanza per età al concepimento, all’occupazione e alla temperatura dell’aria.

Tra le donne in gravidanza, il 6,8% hanno avuto un aborto spontaneo mancato. Gli autori hanno scoperto che in tutti i gruppi l’esposizione a concentrazioni più elevate di questi inquinanti era associata a un rischio maggiore di aborto spontaneo nel primo trimestre.

Gli effetti deleteri degli inquinanti sulla gravidanza

Questo studio sembra quindi confermare e precisare gli effetti dell’esposizione all’inquinamento atmosferico in gravidanza. Anche in questo campo saranno però ora necessarie specifiche sperimentazioni per chiarire quali sono i meccanismi con cui le sostanze inquinanti colpiscono il feto.

Solo il mese scorso vi avevamo presentato un precedente studio che aveva evidenziato la presenza di particelle di carbonio, di provenienza ambientale, sul lato fetale della placenta. Un riscontro inquietante, ma che testimonia quanto l’inquinamento atmosferico possa essere pervasivo e agire attraverso un diretto contatto con gli organi.

 

 

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