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L’aumento dei livelli di attività neurale accelera l’invecchiamento

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I livelli complessivi di attività neurale nel cervello, mediati da una proteina chiamata REST, possono influenzare la durata della vita. È quanto suggerisce uno studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Nature.

La scoperta si basa sulle osservazioni raccolte da differenti ricerche condotte su organismi modello e sull’uomo. I risultati potrebbero aiutare i ricercatori allo sviluppo di nuovi approcci nell’eterno tentativo di rallentare l’invecchiamento dell’uomo.

Sistema nervoso e invecchiamento

In passato alcuni studi avevano suggerito che il sistema nervoso era in qualche modo implicato nella modulazione del processo di invecchiamento, ma i meccanismi alla base di questa relazione sono stati difficili da chiarire in modo definitivo.

Bruce Yankner e colleghi hanno studiato i modelli di espressione genica nel tessuto cerebrale umano post mortem e hanno scoperto che i geni correlati all’eccitazione neurale e alla funzione sinaptica sono sottoregolati in soggetti di lunga durata (che avevano almeno 85 anni).

Allungare la durata di vita dei vermi nematodi

Passando agli organismi modello, hanno scoperto che potevano estendere la durata della vita dei vermi nematodi abbassando i livelli di eccitazione neurale e l’attività sinaptica nel cervello, usando droghe o manipolazioni genetiche. A controprova di questo riscontro, l’aumento dei livelli di attività neurale ha avuto l’effetto opposto. Questa scoperta suggerisce un legame causale tra durata della vita e modelli di attività neurale, almeno nei vermi nematodi.

Il fattore di trascrizione REST

Il sistema nervoso centrale è composto da neuroni eccitatori e inibitori che aumentano e diminuiscono l’attività sinaptica. Gli autori ritengono che uno squilibrio nei livelli complessivi di eccitazione e inibizione possa contribuire al processo di invecchiamento. Evidenziano inoltre il ruolo di un fattore di trascrizione tipico dei mammiferi chiamato RE1-Silencing Transcription factor (REST), conosciuto anche come Neuron-Restrictive Silencer Factor (NRSF). Il REST è coinvolto nella repressione dei geni neurali nelle cellule non neuronali, agendo così come inibitore dell’attività neurale.

Gli autori suggeriscono quindi che le strategie che aumentano i livelli di REST e riducono l’attività neurale eccitatoria potrebbero essere utilizzate per influenzare l’invecchiamento.

 

 

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