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Le linee guida del 2019 per la gestione dei pazienti con sanguinamento gastrointestinale

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Un gruppo multidisciplinare internazionale si è riunito per aggiornare le linee guida del 2010 per la gestione dei pazienti con sanguinamento gastrointestinale superiore non legato a varici esofagee. Le loro raccomandazioni, International Consensus Recommendations on the Management of Patients with Nonvaricial Upper Gastrointestinal Bleeding (UGIB), sono state pubblicate sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Le nuove linee guida

I ricercatori, guidati da un team della McGill University, hanno tratto le loro raccomandazioni da evidenze riassunte nelle raccomandazioni precedenti, così come da revisioni sistematiche e nuove evidenze identificate da una serie di ricerche bibliografiche, dall’inizio fino all’aprile 2018. Per identificare quali studi includere nella loro analisi, hanno usato il sistema Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation (GRADE), il sistema più rigoroso al mondo per lo sviluppo di linee guida.

Analogamente alle linee guida precedenti, l’aggiornamento si concentra sulla rianimazione e sulla valutazione del rischio; la gestione pre-endoscopica, endoscopica e farmacologica; la profilassi secondaria per UGIB ricorrente.

Le raccomandazioni

Queste alcune delle principali raccomandazioni inserite nel nuovo documento:

  • Per i pazienti con UGIB acuta e instabilità emodinamica, deve essere iniziata la rianimazione.
  • Utilizzare un punteggio di Glasgow Blatchford pari o inferiore a 1 per identificare i pazienti a rischio molto basso di emorragia che potrebbero non richiedere il ricovero in ospedale.
  • Utilizzare una soglia di emoglobina di 80 g/L per i pazienti senza malattie cardiovascolari e una soglia più elevata per quelli con malattie cardiovascolari.
  • Impiegare l’endoscopia entro 24 ore dalla presentazione per i pazienti con sanguinamento acuto del tratto gastrointestinale superiore.
  • Utilizzare la terapia con inibitori della pompa protonica ad alte dosi per 3 giorni nei pazienti con ulcere sanguinanti con stimmate ad alto rischio che hanno avuto una endoscopia efficace.
  • Per questi pazienti ad alto rischio, si consiglia di continuare la terapia orale con PPI due volte al giorno per 14 giorni, quindi una volta al giorno, per una durata totale che dipende dalla natura della lesione sanguinante.
  • Prescrivere la terapia con inibitori della pompa protonica nei i pazienti con precedente sanguinamento di ulcera che richiedono una terapia antipiastrinica o anticoagulante per la profilassi cardiovascolare.

Un riepilogo completo delle raccomandazioni è incluso in una tabella delle linee guida. Secondo l’autore di un editoriale di accompagnamento, dell’Ospedale Clinico Universitario dell’Università di Saragozza, le raccomandazioni per la gestione dei pazienti che ricevono antiaggreganti o anticoagulanti, e per l’uso appropriato di nuove tecniche terapeutiche endoscopiche, dovrebbero essere particolarmente utili per i clinici.

 

 

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