Home Gastroenterologia Il trattamento del Clostridioides difficile con trapianto di microbiota fecale

Il trattamento del Clostridioides difficile con trapianto di microbiota fecale

619
0
Antibiotic resistance tests; the bacteria in the culture on the left are sensitive to the antibiotics contained in the white paper discs. The bacteria on the right are resistant to most of the antibiotics. Dr Graham Beards

Il trattamento delle infezioni da Clostridioides difficile ricorrente con trapianto di microbiota fecale ha aumentato la sopravvivenza di quasi il 30 percento, ha dimezzato la durata della degenza in ospedale e ha ridotto del quattro volte il rischio di sepsi rispetto al trattamento con antibiotici. Sono questi i risultati di uno studio di coorte prospettico pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista Annals of Internal Medicine.

L’infezione da Clostridioides difficile ricorrente

L’infezione da Clostridioides difficile ricorrente è spesso resistente agli antibiotici ed è associata a complicanze potenzialmente letali. È probabile che una percentuale sostanziale di pazienti con questo batterio sviluppi infezioni come la sepsi, la maggior parte delle quali è causata da microbi intestinali e causa la morte in oltre il 50% dei pazienti.

Il trapianto di microbiota fecale è più efficace degli antibiotici nel trattamento delle infezioni da Clostridioides difficile ricorrente, ma la sua efficacia nel prevenire le infezioni ricorrenti legate a questo battere era fino ad oggi incerta.

Uno studio italiano

I ricercatori della Fondazione Policlinico Gemelli IRCCS di Roma hanno confrontato i risultati ottenuti in 290 pazienti ricoverati in ospedale con infezioni da Clostridioides difficile ricorrente che sono stati trattati con trapianto di microbiota fecale (n = 109) o antibiotici (n = 181). Cinque pazienti nel gruppo trapianto e 22 nel gruppo antibiotico hanno sviluppato una sepsi. A causa delle differenze nei pazienti trattati con trapianto fecale rispetto agli antibiotici in molte caratteristiche basali, incluso il numero di recidive e la gravità del Clostridioides, le analisi comparative sono state limitate a una coorte abbinata.

Il rischio di sepsi era inferiore di 23 punti percentuali nel gruppo trattato con trapianto di microbiota fecale e questo gruppo di pazienti aveva anche 14 giorni in meno di ricovero e un aumento del 32% nella sopravvivenza globale a 90 giorni rispetto al gruppo trattato con antibiotico. Secondo i ricercatori, questi risultati suggeriscono che il trapianto di microbiota fecale potrebbe essere un’opzione non solo per curare la Clostridioides difficile ricorrente, ma anche per prevenire le sue complicanze.

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui