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Le nuove raccomandazioni dell’AHA sulla rianimazione cardiopolmonare, in adulti e bambini

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Lo scorso 14 novembre è stato pubblicato online sulla rivista Circulation il “2019 International Consensus on Cardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care Science”, realizzato a cura dell’American Heart Association.

Il documento è il frutto di un continuo processo di revisione degli articoli pubblicati a livello internazionale sulla rianimazione cardiopolmonare dall’International Liaison Committee on Resuscitation. Molti sono gli argomenti trattati, che vanno dalla rianimazione cardiopolmonare extracorporea in adulti e bambini all’uso dei vasopressori negli adulti, dagli interventi avanzati sulle vie aeree in adulti e bambini alla gestione mirata della temperatura nei bambini dopo un arresto cardiaco.

La task force ha inoltre messo in evidenza le attuali lacune di conoscenza in questo campo, indicando gli argomenti prioritari che andrebbero affrontati in nuove ricerche.

Il sostegno delle funzioni vitali

Ecco in dettaglio le varie parti che compongono il documento:

  • Basic Life Support: istruzioni sulla rianimazione cardiopolmonare negli adulti (CPR).
  • Advanced life support (ALS): interventi avanzati sulle vie aeree durante l’arresto cardiaco dell’adulto; uso di vasopressori; CPR extracorporea (ECPR) nell’arresto cardiaco degli adulti.
  • Pediatric life support: CPR assistita dalla centrale (DA-CPR) in pediatria; interventi avanzati delle vie aeree nell’arresto cardiaco pediatrico; ECPR nei neonati e nei bambini; gestione mirata della temperatura (TTM) dopo arresto cardiaco.
  • Neonatal life support (NLS): concentrazione iniziale di ossigeno per neonati a termine alla nascita; concentrazione iniziale di ossigeno per neonati pretermine alla nascita.
  • Istruzione, attuazione, Teams (EIT) e ALS: Cardiac Arrest Centers (CACs) versus non-CACs.
  • Primo soccorso: presincope.

La rianimazione effettuata dai passanti

Nel documento vengono analizzati anche i principali studi che hanno valutato gli effetti della rianimazione praticata dai passanti.

Vengono segnalati miglioramenti nella sopravvivenza con un buon recupero neurologico, alla dimissione dall’ospedale e a un mese, tra i pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero che hanno ricevuto una rianimazione cardiopolmonare praticata da un passante, rispetto a quelli che non hanno ricevuto alcuna manovra rianimatoria.

Nei pazienti rianimati è stata inoltre evidenziata una migliore sopravvivenza, indipendentemente dallo stato neurologico, alla dimissione e a un mese.

 

Franco Folino

 

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