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HIV: due nuovi metodi per eliminare completamente il virus

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False-color scanning electron micrograph of HIV-1, in green, budding from cultured lymphocyte. Credits: C. Goldsmith Content Providers: CDC/ C. Goldsmith, P. Feorino, E. L. Palmer, W. R. McManus - This media comes from the Centers for Disease Control and Prevention's Public Health Image Library (PHIL).

Due metodi per invertire la latenza dell’HIV, in grado così di migliorare le possibilità di eliminare completamente il virus, sono descritti in due studi condotti su animali, pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista Nature.

Le attuali terapie antiretrovirali non sono in grado di eliminare completamente l’infezione da HIV in quanto il virus può “nascondersi” dal sistema immunitario in una forma latente all’interno delle cellule.

HIV: la incompleta eradicazione del virus

L’eradicazione dell’infezione da HIV dopo una prolungata terapia di soppressione virale è stata a lungo al centro di un’intensa ricerca. Secondo il metodo “shock and kill”, il virus deve essere rimosso dalle cellule infettate latentemente e quindi eliminato. Ad oggi, gli sforzi per causare uno shock al virus, inducendolo ad uscire dal suo nascondiglio, non hanno avuto successo o non sono risultati del tutto efficaci.

L’attivazione dell’interleuchina-15

Questi due nuovi studi dimostrano metodi diversi per ottenere una solida riattivazione del virus dell’immunodeficienza delle scimmie (Simian Immunodeficiency Virus, SIV) nei macachi e dell’HIV nei topi umanizzati.

Guido Silvestri e colleghi usano un approccio combinato che attiva l’interleuchina-15, una molecola di segnalazione essenziale per le risposte immunitarie, ma al tempo stesso impoverisce i linfociti CD8+ (cellule immunitarie che si ritiene sopprimano la trascrizione virale) per ottenere una riattivazione virale sostanziale e persistente in tutti gli animali trattati.

La via di segnalazione NF-kappaB

Victor Garcia e colleghi usano un farmaco che attiva la via di segnalazione NF-kappaB, un fattore scatenante dell’espressione genica dell’HIV, che potrebbe rendere il virus più suscettibile all’eliminazione.

Sebbene entrambi questi approcci di shock del virus debbano essere combinati con un componente in grado di ucciderlo, per ottenere la eliminazione del virus riattivato, costituiscono gli approcci di inversione di latenza più potenti dimostrati fino ad oggi. Gli studi forniscono inoltre nuove informazioni sui meccanismi responsabili del mantenimento della latenza virale.

 

Robust and persistent reactivation of SIV and HIV by N-803 and depletion of CD8+ cells

Systemic HIV and SIV latency reversal via non-canonical NF-κB signalling in vivo

 

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