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In declino le patologie cardiache nei sopravvissuti ad un carcinoma infantile

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Un recente studio, pubblicato sul British Medical Journal rileva che c’è stato un declino misurabile delle patologie cardiache gravi tra gli adulti sopravvissuti ad un carcinoma infantile dagli anni ’70.

I risultati suggeriscono che gli sforzi per ridurre l’esposizione agli effetti più tossici del trattamento antitumorale, inclusa la radioterapia, sembrano funzionare.

Cancro infantile sono a rischio di morte precoce

Molti sopravvissuti adulti di cancro infantile sono a rischio di morte precoce e di problemi di salute a lungo termine legate al trattamento antineoplastico. Le radiazioni ionizzanti, ad esempio, possono causare problemi cardiaci e circolatori in età avanzata.

Negli ultimi anni, la terapia del cancro si è concentrata sul miglioramento dei tassi di guarigione nel tentativo di minimizzare gli effetti negativi a lungo termine, ma l’impatto di questi cambiamenti sui sopravvissuti non era ancora stato chiarito.

Per colmare questa lacuna, un gruppo di ricercatori statunitensi hanno deciso di valutare se questi cambiamenti sono associati a una modificazione del rischio di eventi cardiaci tra i sopravvissuti adulti.

Il Childhood Cancer Survivor Study

Le loro scoperte si basano sui dati raccolti in oltre 23.000 adulti dello Childhood Cancer Survivor Study che erano sopravvissuti ai più comuni tumori infantili, diagnosticati prima dei 21 anni e trattati negli anni ’70, ’80 e ’90.

Utilizzando questionari, sono state registrate cinque condizioni cardiache: insufficienza cardiaca, malattia coronarica, difetti delle valvole cardiache, danni al pericardio e aritmie.

Sono stati registrati anche fattori di rischio cardiovascolare, quali diabete, ipertensione e livelli di colesterolo, fumo, esercizio fisico e peso.

L’esposizione alle radiazioni è diminuita

Il numero di sopravvissuti esposti alla chemioterapia cardiotossica è aumentato negli ultimi decenni, ma è diminuita la percentuale di dosi più elevate. L’esposizione alle radiazioni cardiache è diminuita dal 77% dei sopravvissuti trattati negli anni ’70 al 40% in quelli trattati negli anni ’90.

Dopo aver tenuto conto di fattori potenzialmente influenti, il rischio di malattia coronarica è diminuito significativamente dallo 0,38% negli anni ’70 allo 0,24% negli anni ’80 e allo 0,19% negli anni ’90. Ciò è stato in gran parte dovuto a un forte declino tra i sopravvissuti al linfoma di Hodgkin.

I risultati suggeriscono anche un calo del rischio di insufficienza cardiaca tra i pazienti trattati negli anni ’90, sebbene non sia statisticamente significativo. Il rischio di altri esiti cardiaci è rimasto invariato.

Gli autori osservano come anche i tradizionali fattori di rischio cardiovascolare, quali colesterolo elevato e ipertensione arteriosa, hanno fatto aumentare notevolmente il rischio per la maggior parte delle condizioni cardiache, fornendo importanti spunti per aiutare a migliorare i risultati nei sopravvissuti al cancro.

Uno studio osservazionale

Questo è uno studio osservazionale, quindi non è possibile stabilire la causa di quanto evidenziato. Inoltre, la raccolta dati si basava su esiti cardiaci auto-riportati e quasi un terzo dei sopravvissuti ammissibili ha scelto di non partecipare. Tutte condizioni che possono aver influenzato i risultati.

Tuttavia, i ricercatori suggeriscono che le riduzioni storiche dell’esposizione alla radioterapia sembrano spiegare il declino della malattia coronarica, in particolare tra i sopravvissuti al linfoma di Hodgkin.

“Questi risultati suggeriscono che gli sforzi per modificare le terapie antitumorali nei bambini e promuovere la sorveglianza della salute per i sopravvissuti stanno iniziando a mostrare benefici, non solo nella sopravvivenza globale, ma anche negli effetti avversi cardiaci tardivi”, concludono.

 

 

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