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Meccanismi del dolore: gli afroamericani provano livelli più elevati di dolore rispetto ai bianchi

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Gli afroamericani riferiscono di provare livelli di dolore più elevati rispetto agli americani ispanici e ai bianchi americani non ispanici. Secondo una ricerca, pubblicata in questi giorni sulla rivista Nature Human Behaviour, queste differenze di percezione possono derivare da cambiamenti nei circuiti cerebrali legati al dolore causati da una storia di discriminazione.

Lo studio identifica una rete di regioni cerebrali associate alla valutazione del dolore, alla discriminazione e al contesto interpersonale, che hanno contribuito al livello più elevato di dolore riportato dagli afroamericani rispetto agli altri gruppi.

La percezione del dolore

Una credenza comune, fin dai tempi della schiavitù negli Stati Uniti, è che gli afroamericani provano meno dolore degli americani bianchi. Questa convinzione è stata collegata al sottotrattamento del dolore per gli afroamericani, che contribuisce a diffondere e al persistere di disparità di salute etnica e razziale.

In effetti, gli afroamericani e, in alcuni casi gli ispanici americani, segnalano più dolore dei bianchi non ispanici, sia in ambito clinico che di laboratorio. Tuttavia, i meccanismi neurobiologici alla base di queste differenze non erano mai stati definiti con certezza.

Il dolore neurologico

Elizabeth Losin e colleghi hanno utilizzato scansioni alla risonanza magnetica funzionale durante l’applicazione sperimentale di un calore doloroso. A questo hanno aggiunto l’analisi di 19 fattori socioculturali, per comprendere le differenze tra i gruppi etnici nella sensibilità al dolore. Gli autori hanno studiato 88 partecipanti: 28 afroamericani, 30 ispanici e 30 bianchi non ispanici.

Hanno scoperto che la firma del dolore neurologico, una misura del cervello che traccia l’intensità del dolore fisico, era in gran parte simile in tutti e tre i gruppi. Tuttavia, i partecipanti afroamericani hanno riportato un dolore più intenso rispetto ad altri nella coorte, mediata dalla discriminazione.

La risposta cerebrale agli stimoli dolorosi

Gli autori hanno anche riscontrato una maggiore risposta a stimoli fisicamente dolorosi in un circuito cerebrale frontostriatale nei partecipanti afroamericani, ma non negli altri gruppi. L’attività in questo circuito era legata alla discriminazione e alla fiducia negli sperimentatori. Precedenti studi hanno correlato l’attività in questo circuito ad aspetti non fisici del dolore.

I risultati suggeriscono quindi che i livelli più elevati di dolore avvertiti dagli afroamericani possono derivare, almeno in parte, dalle differenze nei sistemi cerebrali non fisici del dolore, che a loro volta possono derivare dagli effetti a lungo termine di un trattamento sociale negativo.

Gli autori raccomandano interventi volti a ridurre la discriminazione e ad aumentare la fiducia nei medici, per mitigare le disparità etniche nel dolore.

 

 

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