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I bambini che passano troppe ore davanti allo schermo negli anni diventano meno attivi

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Foto di Nadine Doerlé.

I bambini dai due ai tre anni che trascorrono più di tre ore al giorno a guardare schermi, come quelli di tablet e televisori, risultano essere meno attivi fisicamente all’età di 5,5 anni, rispetto ai bambini che hanno usato schermi per un’ora o meno al giorno. Questi risultati allarmati sono il frutto di un recente studio pubblicato sulla rivista The Lancet Child and Adolescent Health.

Lo studio, che ha coinvolto più di 500 bambini a Singapore, suggerisce che l’adesione alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per limitare il tempo passato sugli schermi a un’ora al giorno o meno, tra i bambini dai 2 ai 5 anni, può promuovere comportamenti più sani nella vita futura.

Il tempo passato davanti allo schermo

La visualizzazione di uno schermo è sempre più diffusa, a tutte le età, ma l’eccessiva durata del tempo passato davanti allo schermo durante l’infanzia è stata collegata a una serie di problemi di salute, tra cui un aumentato rischio di obesità e un ridotto sviluppo cognitivo.

Un modo in cui la visualizzazione dello schermo può influenzare la salute è sostituendo il tempo che altrimenti verrebbe speso facendo qualcos’altro, come l’attività fisica e il sonno. Gli sforzi per indagare su questo fenomeno hanno avuto risultati contrastanti, con la maggior parte degli studi incentrati su bambini e adolescenti in età scolare.

Quest’ultimo studio è il primo a esaminare gli effetti dell’uso dello schermo nella prima infanzia sull’attività quotidiana nei bambini in età prescolare.

La visualizzazione dello schermo all’età di due o tre anni

Il professore associato Falk Müller-Riemenschneider, del Saw Swee Hock of Public Health, Università Nazionale di Singapore, ha dichiarato; “Abbiamo cercato di determinare se le abitudini di visualizzazione dello schermo all’età di due o tre anni influivano sul modo in cui i bambini trascorrevano il loro tempo all’età di cinque anni. In particolare, eravamo interessati a vedere se la visualizzazione dello schermo influiva sui modelli di sonno e sui livelli di attività più avanti negli anni, durante l’infanzia.”

Ai genitori è stato chiesto di riferire quanto tempo i bambini trascorrevano in media a guardare o giocare ai videogiochi, utilizzando un computer o un dispositivo portatile, come un telefono cellulare o un tablet. Queste abitudini sullo schermo sono state registrate quando i bambini avevano due anni e ancora all’età di tre anni. Nell’analisi è stata considerata una media delle due registrazioni.

All’età di cinque anni, i bambini hanno indossato un tracker di attività, ininterrottamente per sette giorni, per monitorare il loro sonno, il comportamento sedentario, l’attività fisica leggera, moderata o vigorosa.

I bambini e la televisione

I bambini inclusi nello studio hanno trascorso in media 2,5 ore al giorno a guardare schermi all’età di due o tre anni. La televisione era il dispositivo più comunemente usato ed era associato ad un tempo di visione più lungo. Solo una piccola parte dei bambini nello studio ha soddisfatto le raccomandazioni dell’OMS di un’ora al giorno, o meno, davanti allo schermo.

I risultati hanno rivelato che i bambini che avevano usato gli schermi per tre o più ore al giorno all’età di due o tre anni trascorrevano in media 40 minuti in più seduti ogni giorno all’età di cinque anni, rispetto a quelli che avevano usato gli schermi per meno di un’ora al giorno alle stesse età.

Un uso dello schermo più elevato durante l’infanzia era associato a circa 30 minuti in meno di attività fisica leggera ogni giorno e circa 10 minuti in meno di attività da moderata a vigorosa ogni giorno. Effetti simili sono stati osservati indipendentemente dal tipo di schermo. Tuttavia, un tempo passato davanti allo schermo più lungo nella prima infanzia non sembra influenzare le abitudini del sonno all’età di cinque anni.

Tempo passato davanti allo schermo e salute dei bambini

Miss Bozhi Chen, della Saw Swee Hock School of Public Health, Università Nazionale di Singapore, ha dichiarato: “Questa analisi affronta un’importante lacuna di ricerca e rafforza le prove esistenti che collegano il tempo di visualizzazione dello schermo con la successiva salute dei bambini. I nostri risultati supportano la necessità di uno sforzo di salute pubblica per ridurre i tempi di visualizzazione dello schermo nei bambini piccoli e suggeriscono che sono necessarie ulteriori ricerche sugli effetti a lungo termine della visualizzazione dello schermo sui comportamenti di movimento.”

Il commento editoriale

Scrivendo in un commento collegato, la dott.ssa Dorothea Dumuid, dell’Università dell’Australia Meridionale, avverte che i risultati non forniscono prove di un nesso causale tra il tempo passato davanti allo schermo e la ridotta attività fisica e che quel tempo può essere un marker per altri fattori causali sottostanti non misurati in questo studio.

Ha detto: “In questa era digitale in rapida evoluzione, l’uso dello schermo da parte dei bambini è una preoccupazione fondamentale per i genitori e gli enti medici. Linee guida per limitare i tempi di visualizzazione sono state pubblicate da molti governi e dall’OMS, tuttavia, gli schermi offrono connessioni digitali e sociali e opportunità educative. Sono necessarie ricerche future per valutare l’influenza di contenuti multimediali, per determinare la durata ottimale del tempo di visualizzazione nel contesto dell’uso del tempo di 24 ore e per esplorare i percorsi causali”.

 

 

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