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La tassa sulle bevande zuccherate funziona: a Chicago si riducono i consumi

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La tassa sulle bevande zuccherate della Contea di Cook, una popolosa contea dell’Illinois, negli Stati Uniti, che include il centro di Chicago, ha comportato una sostanziale riduzione del volume venduto di bevande gravate da questa imposta. Questa riduzione nelle vendite si evidenziava anche se si trattava di acquisti transfrontalieri. Sono questi i principali risultati di uno studio di confronto pre-post intervento, pubblicato nella rivista Annals of Internal Medicine.

Il consumo di bevande zuccherate

Da molti anni ormai vi sono continue conferme al fatto che un eccessivo consumo di bevande zuccherate si associa a molteplici effetti negativi sulla salute. Per questa ragione, in alcune città sono state attivate politiche pubbliche allo scopo di cercare di ridurre i consumi di queste bevande imponendo specifiche tasse sui prodotti.

Simile all’imposta sulle bevande introdotta nella città di Filadelfia, la tassa sulle bevande zuccherate della Contea di Cook è stata applicata sia alle bevande addizionate con zucchero sia a quelle addolcite artificialmente con edulcoranti.

I ricercatori hanno valutato se l’introduzione di queste nuove tasse sulle bevande zuccherate fosse in grado di ridurne il loro consumo, allo scopo di capire la potenziale utilità di un’estensione di queste imposte in futuro.

Bevande tassate e bevande non tassate

I ricercatori dell’Università dell’Illinois a Chicago hanno utilizzato i dati a livello di codice prodotto universale (universal product code – UPC) scansionati da supermercati e generi alimentari e altri tipi di negozi nella Contea di Cook, dove era stata implementata la tassa, e nella contea e nella città di St. Louis, in Missouri, dove l’imposta non era stata applicata. Hanno così potuto misurare il volume delle bevande vendute, tassate e non tassate, attraverso categorie di prodotti e dimensioni.

La vendita delle bevande tassate si riduce

I ricercatori hanno scoperto che l’impatto netto dell’imposta era una riduzione del 21% del volume venduto di bevande tassate nella Contea di Cook, durante il periodo in cui l’imposta era in vigore, dopo la contabilizzazione degli acquisti transfrontalieri. Al contempo non vi è stato alcun aumento significativo degli acquisti di bevande non tassate.

Inoltre, non vi è stato alcun aumento significativo nell’acquisto di bevande non tassate nell’area di frontiera, il che suggerisce che lo shopping transfrontaliero era limitato all’elusione fiscale (vale a dire, acquisti di prodotti senza imposta) e non coinvolgeva i consumatori che acquistavano altri prodotti alimentari oltre confine.

 

 

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