Potrebbe verificarsi a livello globale una perdita economica totale di circa 150-792 trilioni di dollari entro il 2100, se le nazioni non riuscissero a soddisfare i loro attuali obbiettivi, a livello nazionale, per ridurre le emissioni di gas serra. È quanto suggerisce un nuovo articolo, pubblicato sulla rivista Nature Communications.
Il vantaggio economico nella riduzione delle emissioni di gas serra
Lo studio presenta inoltre una strategia simulata di cooperazione globale, progettata per ottenere la traiettoria ottimale nella riduzione delle emissioni. In base ai risultati ottenuti con questo modello, si evidenzia come questo comportamento virtuoso potrebbe comportare un vantaggio economico di circa 127-616 trilioni di dollari.
I rapporti esistenti suggeriscono che le temperature globali potrebbero aumentare di 1,5 °C tra il 2030 e il 2052. Agendo precocemente si avrebbero maggiori probabilità di colmare il divario crescente delle emissioni, ma ciò comporterà potenzialmente costi economici notevoli. Disporre di informazioni affidabili e precise sulle potenziali perdite economiche dovute a un’azione insufficiente contro i cambiamenti climatici possono aiutare i governi a prendere decisioni sulle misure da intraprendere. Ancor più se queste informazioni contengono precise proiezioni sul bilancio reddito netto, considerando i danni causati dagli eventi climatici che vengono evitati, se vengono raggiunti gli obiettivi, e i costi legati all’abbattimento dei gas serra.
Una strategia di cooperazione globale
Yi-Ming Wei, Biying Yu e colleghi hanno sviluppato una strategia di cooperazione globale, che indica come potrebbero essere raggiunti gli obiettivi di limitazione della temperatura, con un aumento del reddito netto di un paese.
Gli autori hanno scoperto che tutti i paesi e le regioni del mondo potrebbero raggiungere un reddito netto cumulativo positivo entro il 2100 se si raggiungesse l’obiettivo di 2 °C o 1,5 °C. Tuttavia, stimano che l’investimento iniziale per le economie del G20 sarebbe compreso tra circa 16,38 e 103,53 trilioni di dollari. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’investimento iniziale potrebbe essere compreso tra 5,41 e 33,27 miliardi di dollari.
