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Coronavirus: 3,1 milioni di decessi evitati in Europa grazie alle misure restrittive

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Immagine del coronavirus
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Le misure restrittive su larga scala e altri interventi non farmaceutici in Europa hanno avuto successo nel ridurre i livelli di trasmissione di SARS-CoV-2, abbastanza da controllare la crescita dell’epidemia. È quanto suggerisce uno studio di modelli pubblicato online sul sito della rivista Nature.

Le riduzioni stimate della trasmissione si basano su dati combinati provenienti da 11 paesi europei, fino ai primi di maggio 2020, offrendo una visione generale della situazione attuale. Questi risultati potrebbero peraltro non rendere pienamente conto delle differenze di approccio alle misure restrittive.

Milioni di decessi evitati grazie alle misure restrittive: interventi efficaci

Dal 2 al 29 marzo 2020, i paesi europei hanno iniziato a implementare i principali metodi non farmaceutici per controllare l’epidemia di COVID-19. Questi hanno incluso limitazioni agli spostamenti delle persone, chiusure di attività industriali e commerciali e la chiusura delle scuole. Misurare l’efficacia di questi interventi è importante, visti i loro impatti economici e sociali, e può indicare quale linea di condotta è necessaria per mantenere il controllo dell’epidemia.

Stimare il numero di riproduzione di base – il numero medio di persone che un malato può infettare – è una misura utile. Tuttavia, il numero di riproduzione può essere difficile da calcolare utilizzando i dati del caso, poiché è probabile che una percentuale non indifferente di infezioni non venga segnalata.

Un modo alternativo per tracciare un’epidemia è calcolare retrospettivamente i livelli di infezione, analizzando i decessi segnalati. Sebbene i dati sulla morte possano anch’essi essere soggetti a dichiarazioni sottostimate o errate, sono considerati più affidabili dei dati sui casi di malattia e possono essere utili anche per stimare la percentuale di casi non segnalati.

Seth Flaxman e colleghi hanno usato i dati sulla mortalità per inferire i cambiamenti nel corso dell’epidemia di COVID-19 a seguito dell’introduzione di interventi non farmaceutici. Nello studio sono stati analizzati i dati provenienti da 11 paesi in Europa, tra cui Regno Unito, Spagna, Italia, Germania e Belgio, fino al 4 maggio 2020.

Milioni di decessi evitati grazie alle misure restrittive: l’epidemia COVID-19 in Europa

Gli autori stimano che entro tale data tra 12 e 15 milioni di individui in questi paesi siano stati infettati da SARS-CoV -2. Questo corrisponderebbe ad una prevalenza variabile tra il 3,2% e il 4% della popolazione, con ampie fluttuazioni da paese a paese.

Confrontando il numero di decessi osservati con quelli previsti dal modello ottenuto dallo studio, in assenza di interventi, gli autori suggeriscono che grazie alle misure non farmacologiche sono stati evitati circa 3,1 milioni di decessi. Calcolano inoltre che il numero di riproduzione sia sceso al di sotto di 1 come risultato degli interventi stessi, diminuendo in media dell’82%. Anche in questo caso i valori variano da paese a paese.

L’uso di dati aggregati e la separazione dei tempi brevi tra i successivi interventi non farmaceutici rende difficile determinare l’effetto delle misure individuali sulla soppressione dell’epidemia di COVID-19. Una limitazione del modello è che si presume che ogni misura abbia avuto lo stesso effetto su tutti i paesi, mentre in realtà ci sono state variazioni nell’efficacia del blocco in diversi paesi. Tuttavia, gli autori concludono che il blocco ha un effetto sostanziale nel ridurre il numero di riproduzione di base al di sotto di 1 e ha contribuito a contenere la diffusione di COVID-19 a partire dall’inizio di maggio.

 

 

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