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Acqua in abbondanza nel pianeta nano Cerere

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Cerere
Un'immagine del pianeta Cerere raccolta dalla sonsa Dawn. Credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA

Una serie di sette articoli pubblicati questa settimana su Nature Astronomy, Nature Geoscience e Nature Communications, descrivono le osservazioni della seconda missione spaziale Dawn estesa a Cerere, un pianeta nano situato nella fascia degli asteroidi. I risultati suggeriscono che Cerere è un mondo oceanico e potrebbe essere stato geologicamente attivo in un recente passato, gettando ulteriore luce sulla storia e sulla formazione del pianeta nano.

Acqua nel pianeta nano Cerere: il cratere Occator

La superficie di Cerere è indicativamente simile a quella dell’Argentina e in passato era stato proposto per la colonizzazione umana. Studi precedenti indicano grandi quantità di ghiaccio d’acqua sul pianeta, mentre l’irraggiamento solare è di circa nove volte inferiore rispetto a quello della Terra.

La sonda Dawn ha orbitato intorno a Cerere dal 2015 al 2018, prima che finisse il carburante. Nella sua fase finale, la sonda Dawn orbitava a soli 35 km sopra la superficie di Cerere. Si è concentrato sul cratere Occator, di 20 milioni di anni, che era stato scoperto in precedenza dalla missione per i suoi depositi luminosi.

Acqua nel pianeta nano Cerere: depositi di sale luminosi

In un articolo di Nature Astronomy, Carol Raymond e colleghi hanno analizzato i dati di gravità ad alta risoluzione e l’imaging di Dawn. Hanno scoperto che esiste un ampio serbatoio di acqua salata sotto il cratere Occator. Suggeriscono che il serbatoio potrebbe essere stato mobilitato dall’impatto che ha creato il cratere stesso, contribuendo alla formazione di depositi di sale luminosi sulla superficie del pianeta.

In un altro documento, Maria Cristina De Sanctis e colleghi riportano la presenza di sali di cloruro idratati al centro di Cerealia Facula, la più grande area luminosa al centro del cratere Occator. Poiché questi sali si disidratano molto rapidamente, gli autori suggeriscono che le acque salate potrebbero ancora essere in ascensione, indicando che questi fluidi potrebbero essere ancora presenti all’interno del pianeta nano.

In altri articoli separati, Ryan Park e colleghi esplorano la composizione della crosta di Cerere, mentre Andreas Nathues e colleghi suggeriscono che il pianeta nano abbia subito un periodo di attività crio-vulcanica a partire da circa nove milioni di anni fa e sia persistita fino a tempi molto recenti.

Acqua nel pianeta nano Cerere: un passato geologicamente attivo

Scrivendo su Nature Geoscience, Britney Schmidt e colleghi mostrano che i tumuli e le colline nel cratere Occator potrebbero essersi formati quando i flussi d’acqua indotti dall’impatto si sono congelati. Ciò suggerisce che i processi crioidrologici si estendono oltre la Terra e Marte e sono stati attivi su Cerere nel passato geologicamente recente.

In due articoli distinti pubblicati su Nature Communications, Paul Schenk e i suoi colleghi suggeriscono che le fusioni a impatto fangoso ricche di acqua e sale sono distinte e meno espansive rispetto a quelle su Marte, e Jennifer Scully e colleghi mostrano che i vari depositi luminosi nel cratere Occator potrebbe aver avuto sorgenti diverse.

Tutti gli articoli saranno raccolti in un’unica sezione di Nature.

 

 

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