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Sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVI): una complicanza inaspettata

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Dal 15 settembre ha avuto inizio un programma di aggiornamento in cardiologia, articolato in una serie di 35 incontri settimanali, trasmessi in diretta streaming. Alla realizzazione del programma contribuiscono i reparti di cardiologia del Triveneto.

Nel corso degli incontri, che si tengono il martedì, alle 17:30, viene presentato un caso clinico o una pubblicazione scientifica di particolare interesse. Partecipando all’incontro è possibile intervenire alla discussione con domande e considerazioni rivolte ai relatori intervenuti.

Sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVI): il caso clinico

Nel corso del prossimo incontro, il 22 settembre, presentiamo il caso di una donna di 91 anni affetta da stenosi valvolare aortica severa, che era stata riferita al nostro ambulatorio di Cardiologia Interventistica Strutturale per eseguire TAVI transfemorale. Benché autonoma nelle attività quotidiane, infatti, la paziente non risultava eleggibile a sostituzione valvolare aortica chirurgica non solo per l’età avanzata, ma anche per la presenza di alcune comorbidità che rendevano il rischio di mortalità particolarmente elevato (STS 17,99%); si riportava in anamnesi infatti ipertensione arteriosa, dislipidemia, iperuricemia, BPCO severa in in ossigenoterapia domiciliare, fibrillazione atriale parossistica in terapia con DOAC.

All’ecocardiogramma (eseguito presso altra struttura) si descriveva un ventricolo sinistro con volumi ai limiti inferiori di norma, severamente ipertrofico e con funzione sistolica globale conservata; al Doppler, i gradienti erano compatibili con una stenosi aortica di grado severo (gradiente di picco 90 mmHg, gradiente medio 55 mmHg, velocità massima 4,7 m/sec); si osservava inoltre una severa disfunzione diastolica. Alla coronarografia (sempre eseguita presso altra struttura), non si evidenziavano lesioni stenosanti a carico dell’albero coronarico.

Si procedeva quindi a studio angioTC presso la nostra AOUI: l’anatomia della valvola rendeva la paziente eleggibile alla procedura con posizionamento di bioprotesi balloon-expandable con diametro di 23 mm. Si confermava tuttavia la severa ipertrofia del ventricolo sinistro con volumi ridotti. Si osservava inoltre una diffusa ateromasia calcifica a carico di tutta l’aorta toraco-addominale e degli assi femorali, che tuttavia non escludeva l’approccio transfemorale.

Sostituzione valvolare aortica transcatetere (TAVI): una complicanza inaspettata

Al momento del ricovero, la paziente appariva paucisintomatica (NYHA II), con parametri vitali nella norma ed in compenso di circolo. La terapia domiciliare era composta da apixaban 2,5 mg bid, furosemide 25 mg bid, atorvastatina 20 mg, allopurinolo 300 mg, rabeprazolo 20 mg, budesonide/ formoterolo 160+4,5 mcg bid, tiotropio bromuro 2,5 mcg bid. All’ECG si documentava ritmo sinusale con FC 76 bpm, blocco di branca destra, emiblocco anteriore sinistro e ipertrofia ventricolare sinistra con segni di sovraccarico. Crasi ematica, funzione renale ed epatica risultavano nei limiti agli esami ematochimici preoperatori.

Quali complicanze ci si potrebbe aspettare durante tale procedura? Quali precauzioni prendere? Come affrontare tali complicanze?

Aggiornamenti in cardiologia: partecipa alla diretta

Per visualizzare la presentazione completa di questo caso clinico, e trovare risposta a queste domande, segui la diretta streaming che sarà trasmessa il prossimo 22 settembre alle ore 17:30 su www.IMFAD.it. Sarà possibile intervenire al dibattito ponendo domande ai relatori.

Per maggiori informazioni vai alla pagina del corso.

 

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