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Una variante sudafricana di SARS-CoV-2 preoccupa per le sue mutazioni nella proteina spike

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Immagine del coronavirus
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Una nuova variante del virus SARS-CoV-2, diventata rapidamente dominante in alcune parti del Sud Africa verso la fine del 2020, potrebbe essere emersa dalla costa della provincia Eastern Cape, dopo la prima ondata di epidemia. Lo suggerisce uno studio pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Nature. Il rapido spostamento di altri lignaggi del virus in più regioni indica che questa variante ha un vantaggio rispetto ad altri ceppi, probabilmente a causa di una sua maggiore trasmissibilità e/o fuga del sistema immunitario.

L’epidemia di SARS-CoV-2 in Sud Africa

La seconda ondata dell’epidemia di SARS-CoV-2 in Sud Africa è iniziata intorno all’ottobre 2020 ed è stata particolarmente rapida in alcune parti delle province dell’Eastern Cape Capo, del Western Cape e del KwaZulu-Natal. È così iniziata una più stretta sorveglianza sulle varianti del virus, incrementando le analisi genomiche.

È stata così identificata una nuova variante del virus SARS-CoV-2, denominata 501Y.V2/B.1.351, stata identificata dal Network of Genomic Surveillance in South Africa, il Dott. Tulio de Oliveira e colleghi, attraverso l’analisi di 2.882 genomi interi del virus raccolti tra il 5 marzo e il 10 dicembre 2020. I loro dati suggeriscono che la nuova variante è emersa intorno all’agosto 2020 a Nelson Mandela Bay, diventando il lignaggio dominante nelle province dell’Eastern Cape, del Western Cape e del KwaZulu-Natal entro la fine del 2020.

La variante 501Y.V2 è definita da otto mutazioni nella sua proteina spike, che media l’ingresso nelle cellule. Una di queste mutazioni, N501Y, è presente anche in una variante identificata nel Regno Unito (B.1.1.7) ed è associata a un legame potenziato al recettore ACE2 umano.

Un’altra mutazione, la E484K, è stata associata alla resistenza agli anticorpi neutralizzanti. La distribuzione e la diffusione di 501Y.V2, insieme alle intuizioni dell’analisi genomica, suggeriscono che la variante potrebbe essere più trasmissibile di altre linee di SARS-CoV-2. Tuttavia, gli autori concludono che la piena portata delle mutazioni non è ancora chiara e richiede ulteriori studi.

 

 

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