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Diabete tipo 2: semaglutide facilita la riduzione del peso corporeo

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Secondo una nuova ricerca, pubblicata recentemente sulla rivista The Lancet, negli adulti con sovrappeso o obesità e diabete di tipo 2, la somministrazione di semaglutide ha indotto una maggiore riduzione del peso corporeo rispetto al placebo. Il farmaco è stato somministrato una volta la settimana per via sottocutanea.

Semaglutide: la sua lunga durata d’azione

Obesità e diabete sono molto spesso associate e il trattamento di questi pazienti deve includere misure adeguate, per ottenere una riduzione del poso corporeo.

Semaglutide è un farmaco antidiabetico, utilizzato per il trattamento del diabete di tipo 2. Agisce come il peptide-1 simile al glucagone umano, noto come GLP-1, così da far aumentare la secrezione di insulina e indurre un incremento del metabolismo glicidico. Semaglutide si trova confezionata e dosata in penna, per essere somministrata per via sottocutanea.

Uno dei principali vantaggi di questo farmaco, rispetto ad altri trattamenti per la cura del diabete, è la sua lunga durata d’azione, di circa 64 ore. Per questo è sufficiente una singola somministrazione a cadenza settimanale. La dose approvata per il trattamento del diabete è di 1 mg.

Semaglutide sembra anche indurre un aumento delle cellule β nel pancreas, inibendo al tempo stesso il glucagone, un ormone che fa aumentare la glicemia. Tra le altre azioni del farmaco è stata rilevata una riduzione dell’assunzione di cibo tra i pazienti che lo assumevano. Questo effetto sembra indotto da una riduzione dell’appetito e da un rallentamento del transito gastrico. Grazie a queste proprietà sembra così in grado di aiutare la riduzione del peso corporeo nei pazienti con diabete.

Semaglutide per via sottocutanea 2,4 mg la settimana

Questo studio di fase 3 ha valutato l’efficacia e la sicurezza di semaglutide per il controllo del peso negli adulti con sovrappeso o obesità e tipo 2 diabete con un disegno sperimentale, in doppio cieco, a tre bracci di trattamento: semaglutide per via sottocutanea 2,4 mg la settimana, semaglutide 1 mg la settimana e placebo.

Per essere inclusi nella sperimentazione i pazienti dovevano avere un indice di massa corporea di almeno 27 kg/m2, un livello di emoglobina glicata compreso tra il 7-10% (53-86 mmol/mol) e una diagnosi di diabete di tipo 2 da almeno 180 giorni.

I pazienti sono stati reclutati in 149 cliniche distribuite in 12 paesi in Europa, Nord America, Sud America, Medio Oriente, Sud Africa e Asia.

I pazienti hanno seguiti il trattamento loro assegnato per 68 settimane, al quale è stato affiancato un intervento sullo stile di vita.

Gli endpoint coprimari dello studio includevano la variazione percentuale del peso corporeo e il raggiungimento di una riduzione del peso di almeno il 5% a 68 settimane. La sicurezza è stata valutata in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.

Una riduzione del peso di almeno il 5%

Dal 4 giugno al 14 novembre 2018, sono stati sottoposti a screening 1.595 pazienti, di cui 1.210 assegnati in modo casuale a semaglutide 2,4 mg, semaglutide 1,0 mg o placebo e inclusi nell’analisi intention-to-treat. La variazione stimata del peso corporeo medio dal basale alla settimana 68 è stata −9,6% con semaglutide 2,4 mg, rispetto a −3,4% con placebo. La differenza stimata per semaglutide 2,4 mg rispetto al placebo è risultata di −6,2 punti percentuali.

Alla fine dello studio, fissata alla settimana 68, una riduzione del peso di almeno il 5% è stata ottenuta in un maggior numero di pazienti trattati con semaglutide 2,4 mg, rispetto al placebo (68,8% versus 28,5%).

Gli eventi avversi sono stati più frequenti con semaglutide 2,4 mg (87,6%) e 1,0 mg (81,8%) rispetto al placebo (76,9%). Eventi avversi gastrointestinali, solitamente lievi o moderati, sono stati riportati nel 63,5% dei pazienti trattati con semaglutide 2,4 mg, nel 57,5% di quelli trattati con semaglutide 1,0 mg e nel 34,3% di quelli inclusi nel gruppo di controllo.

Il bilancio tra efficacia e sicurezza

Semaglutide è approvata per il controllo del diabete tipo 2, cono dosi progressivamente crescenti fino a raggiungere quella consigliata di 1 mg la settimana. Per questa ragione la sperimentazione si è svolta in fase 3.

Questa nuova ricerca, sponsorizzata dalla Novo Nordisk A/S, sembra quindi indicare che negli adulti con sovrappeso o obesità e diabete di tipo 2 semaglutide, alla dose di 2,4 mg una volta alla settimana, è in grado di indurre una significativa riduzione del peso corporeo.

D’altra parte, gli effetti collaterali rilevati nel corso della sperimentazione non sono stati pochi, anche se nel gruppo di controllo sono stati comunque piuttosto frequenti. Quelli solitamente attesi per questo farmaco sono in particolare nausea e diarrea, legati agli effetti del farmaco sul sistema gastroenterico. Tra gli altri effetti avversi più comunemente segnalati vi sono il vomito, il dolore addominale, la colelitiasi e una forma di retinopatia.

Tutti questi eventi avversi possono essere considerati sostenibili per ottenere un controllo ottimale del controllo glicemico, ma lo sono anche in funzione di un trattamento a dosaggio aumentato, mirato a ridurre il peso corporeo? Ancora una volta la risposta a questa domanda si trova nel giudizio clinico complessivo del medico, centrato sulla valutazione del singolo paziente.

 

Franco Folino

 

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