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Anticoagulanti orali diretti: tassi più elevati di sanguinamento gastrointestinale con rivaroxaban

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Un ampio studio di coorte che ha confrontato differenti anticoagulanti orali diretti (DOAC) ha rilevato che rivaroxaban era associato a tassi di sanguinamento gastrointestinale più elevati, rispetto ad apixaban e dabigatran, indipendentemente dall’indicazione al trattamento.

Gli anticoagulanti orali diretti sono ampiamente utilizzati per il trattamento di condizioni comuni, come la fibrillazione atriale, il tromboembolismo venoso, l’ictus ischemico. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati ieri sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Un confronto tra i diversi anticoagulanti diretti

Il sanguinamento gastrointestinale è un effetto avverso comune e potenzialmente pericoloso per la vita della terapia anticoagulante orale. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale è stato ampiamente studiato, confrontando gli anticoagulanti orali diretti con il warfarin, ma pochi studi hanno paragonato il rischio di sanguinamento gastrointestinale tra i diversi anticoagulanti diretti.

I ricercatori del Landspitali University Hospital di Reykjavik, in Islanda, hanno studiato i dati dell’Icelandic Medicine Registry, un database nazionale che raccoglie informazioni sulle prescrizioni ambulatoriali per tutti i pazienti dell’Islanda. Lo scopo è stato quello di confrontare i tassi di sanguinamento gastrointestinale tra i nuovi utilizzatori degli anticoagulanti orali apixaban, dabigatran e rivaroxaban.

Rivaroxaban: un rischio più alto di sanguinamento gastrointestinale

Complessivamente, sono stati inclusi nell’analisi 5.668 pazienti che hanno ricevuto uno dei gli anticoagulanti orali diretti oggetto dello studio. Di questi 3.217 pazienti hanno ricevuto rivaroxaban, 2.157 pazienti hanno ricevuto apixaban e 494 pazienti hanno ricevuto dabigatran.

I ricercatori hanno scoperto che rivaroxaban era associato a un rischio complessivo più alto di sanguinamento gastrointestinale, compreso tra il 40% e il 42%, e un rischio più elevato di sanguinamento gastrointestinale maggiore, compreso tra il 49% e il 50%, rispetto ad apixaban.

Nel confronto con dabigatran questo incremento del rischio è risultato ancor più marcato. Così, rispetto a questo farmaco, rivaroxaban è stato associato a un rischio complessivo più alto del 63%-104% di sanguinamento gastrointestinale e a un rischio più elevato del 39%-95% di sanguinamento gastrointestinale maggiore.

Secondo gli autori, questi risultati possono essere utilizzati per guidare la selezione degli anticoagulanti orali, specialmente per i pazienti ad alto rischio di sanguinamento gastrointestinale.

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