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I gas serra che distruggono le nuvole, e fano salire ancor di più la temperatura della Terra

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Secondo uno studio di modellizzazione, pubblicato la scorsa settimana su Nature Geoscience, alte concentrazioni di CO2 atmosferica, fino a circa tre volte i livelli attuali, potrebbero innescare la disgregazione dei livelli di stratocumuli. Come conseguenza, oltre al riscaldamento dovuto all’aumento dei livelli di CO2, la rottura di questi strati di nuvole potrebbe portare ad un aumento del riscaldamento globale fino a 8°C.

Tra le nuvole: gli stratocumuli

Fasce di stratocumuli coprono circa il 20% degli oceani di bassa latitudine della Terra e sono componenti importanti del bilancio energetico della Terra. A differenza delle altre nuvole, sono sostenute dal raffreddamento nella parte superiore della nube, piuttosto che dal riscaldamento sulla superficie terrestre, rendendole potenzialmente vulnerabili ai livelli crescenti di gas serra nell’atmosfera terrestre.

I processi energetici degli stratocumuli

Tapio Schneider e colleghi presentano in questo nuovo articolo simulazioni ad alta risoluzione che elaborano i processi più energetici degli stratocumuli in condizioni di innalzamento dei livelli di CO2 nell’atmosfera.

Questi processi a livello di nuvole sono spesso troppo piccoli per essere valutati nella maggior parte dei modelli climatici. Nelle simulazioni degli autori, gli strati di nuvole si spezzano quando le concentrazioni di CO2 superano le 1.200 parti per milione. Questo fenomeno porta a gravi conseguenze per la temperatura superficiale media globale. Inoltre, una volta suddivisi, gli strati di nuvole si riformano solo a livelli molto più bassi di gas serra.

Effetto serra, ieri e oggi

Gli autori suggeriscono che la disgregazione delle fasce di stratocumuli potrebbe aver contribuito alla creazione di un effetto serra in tempi lontani, come l’Eocene, 50 milioni di anni fa.

In questi anni siamo impegnati, con gravi difficoltà, a cercare di ridurre la produzione di gas serra, per contenere il riscaldamento globale al di sotto di 0.5-1 gradi. Il mancato raggiungimento di questi obiettivi potrebbe accelerare il processo di scioglimento dei ghiacci e causare un innalzamento significativo del livello dei mari, con effetti potenzialmente catastrofici.

Pensare che fenomeni a livello del manto nuvoloso potrebbero causare un incremento della temperatura globale addirittura di 8°C, fa capire l’enorme rischio che corre il nostro pianeta, se non interveniamo in modo efficace per contrastare questi fenomeni.

 

 

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