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La rimozione delle ovaie con l’isterectomia: possibili complicazioni cardiovascolari a lungo termine

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Uno studio target emulato su oltre 140.000 donne, condotto in Danimarca, ha rilevato che la rimozione delle ovaie durante l’isterectomia per neoplasia benigna poteva portare a complicazioni per la salute. In particolare, è stato evidenziato un maggio rischio di sviluppare malattie cardiovascolari nelle donne più giovani e neoplasie nelle donne anziane, a basso rischio di cancro ovarico.

I risultati di questo studio, pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine, supportano le attuali raccomandazioni che consigliano la conservazione delle ovaie nelle pazienti in premenopausa.

Un rischio più elevato di ospedalizzazione per malattie cardiovascolari

La rimozione delle ovaie riduce il rischio di cancro ovarico e avvantaggia notevolmente la sopravvivenza delle donne ad alto rischio di cancro ovarico. Tuttavia, non si sa abbastanza su come la concomitante rimozione delle ovaie influisca su altri possibili esiti, come infarto, ictus, altri tipi di cancro e sulla durata della vita dei pazienti.

Per questo i ricercatori del Danish Cancer Society Research Center di Copenhagen, in Danimarca, hanno studiato le cartelle cliniche di 142.985 donne sottoposte a isterectomia per neoplasia benigna, con o senza salpingo-ooforectomia bilaterale (rimozione delle ovaie e delle tube di Falloppio). Lo scopo è stato quello di confrontare i risultati clinici nel lungo termine.

I ricercatori hanno scoperto che le donne a cui erano state rimosse le ovaie avevano un minor rischio di cancro alle ovaie, ma altri esiti di salute variavano in base all’età e allo stato di menopausa. Le donne in premenopausa a cui erano state asportate le ovaie avevano un rischio più elevato di ospedalizzazione per malattie cardiovascolari. Le donne in perimenopausa, postmenopausa precoce e postmenopausa tardiva a cui sono state asportate le ovaie avevano un rischio più elevato di sviluppare un cancro.

Gli autori hanno notato che le donne cui erano state rimosse le ovaie in età di perimenopausa avevano più morti se misurate a 10 e 20 anni dopo l’intervento, ma le donne di età pari o superiore a 65 anni avevano meno morti se misurate a 20 anni dopo l’intervento. Secondo gli autori, questi risultati suggeriscono un approccio cauto alla rimozione delle ovaie nelle donne a basso rischio di cancro ovarico.

Un processo decisionale condiviso tra paziente e medico

Un editoriale di accompagnamento degli autori della University of Health San Antonio e della Wayne State University School of Medicine evidenzia i fattori complessi che devono essere considerati quando si decide di raccomandare la Salpingo-ooforectomia bilaterale. Notano che la recente pratica della salpingectomia opportunistica può offrire una riduzione dei tassi di cancro ovarico senza compromettere la funzione ovarica. I dati mostrano che l’uso della sostituzione ormonale mitigherà il rischio basandosi sull’aderenza delle pazienti ai farmaci. Gli autori sottolineano che, sulla base delle prove e delle linee guida disponibili, è meglio lasciare la decisione per la Salpingo-ooforectomia bilaterale a un processo decisionale condiviso tra paziente e medico.

 

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