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Il panorama visto dalla superficie di una cometa

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Copyright ESA/Rosetta/MPS for OSIRIS Team MPS/UPD/LAM/IAA/SSO/INTA/UPM/DASP/IDA; J. Roger – CC BY SA 4.0

Il 30 settembre 2016, la sonda spaziale Rosetta dell’ESA si è avvicinata più che mai all’obiettivo che aveva studiato da lontano per più di due anni, concludendo la sua missione con un impatto controllato sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.

Questo secondo atterraggio su una cometa ha seguito lo sforzo pioneristico del lander di Rosetta, Philae, che è diventato la prima sonda a colpire con successo una cometa il 12 novembre 2014.

La sonda Rosetta

Con una suite di 11 strumenti scientifici a bordo, Rosetta ha raccolto una quantità impressionante di immagini e altri dati in questa cometa ormai iconica, esplorandone la superficie, sondandone l’interno, esaminando il gas e la polvere nei suoi dintorni ed esplorandone l’ambiente al plasma. Gli scienziati hanno utilizzato queste misurazioni per far progredire la nostra comprensione delle comete e della storia del nostro sistema solare.

L’immagine che vi proponiamo mostra una porzione di 67P/C-G vista da Rosetta il 22 settembre 2014, solo un mese e mezzo dopo che il veicolo spaziale aveva fatto il suo rendez-vous con la cometa. A quel tempo, il veicolo spaziale era 28,2 km dal centro della cometa (circa 26,2 km dalla superficie). L’astronomo dilettante Jacint Roger Perez ha selezionato ed elaborato questa vista combinando tre immagini scattate in diverse lunghezze d’onda dalla telecamera ad angolo stretto OSIRIS su Rosetta.

Visibile al centro e a sinistra della cornice, Seth, una delle regioni geologiche sul più grande dei due lobi della cometa, declina verso la regione dell’Hapi sul “collo” della cometa che collega i due lobi. Il paesaggio sullo sfondo rivela accenni alle regioni di Babi e Aker, entrambe situate sul lobo più grande di 67P/C-G.

Il profilo nitido nella parte inferiore dell’immagine mostra la scogliera di Assuan, una scarpata alta 134 m che separa le regioni di Seth e Hapi. Le osservazioni effettuate da Rosetta poco prima del perielio della cometa, che si è svolto il 13 agosto 2015, hanno rivelato che un pezzo di questa scogliera era crollato – una conseguenza dell’aumentata attività mentre la cometa si avvicinava al Sole lungo la sua orbita.

 

 

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