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Un sistema elettronico combinato per rivelare l’infezione da Xylella fastidiosa e salvare gli olivi

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La Xylella fastidiosa è un battere divenuto famoso per aver infettato le piante di olivo nel sud dell’Italia ed in particolare in Puglia. Al di là di tutte le polemiche sull’opportunità o meno di eradicare le piante colpite dalla malattia, è ormai certo che la Xylella si stia diffondendo rapidamente, minacciando così non solo le piantagioni italiane ma potenzialmente quelle di tutta Europa.

Un aspetto fondamentale per tentare di impostare una cura efficace, e quindi evitare l’abbattimento della pianta è la diagnosi precoce. Un recente articolo, apparso su Nature Plants ha provato con successo l’utilizzo di un sistema di spettrografia e termografia aerea per rivelare i cambiamenti nei tratti funzionali delle piante, e quindi l’infezione, ben prima che i sintomi della malattia siano chiaramente identificabili sulla pianta.

Grazie a questa combinazione di metodiche, basate su una fluorescenza ad alta risoluzione quantificata da simulazioni tridimensionali, indicatori di stress termico e analisi dei tratti fotosintetici, la malattia è stata rivelata con una percentuale superiore all’80% dei casi.

Cosa ancor più importante, è stato dimostrato come gli alberi apparentemente sani, ma con alterazioni spettrali dei tratti vegetali, sviluppavano successivamente i segni della malattia con una frequenza doppia rispetto a quelli con un normale rilevamento spettrale.

Questo studio dimostra quindi come con adeguati strumenti tecnologici sia possibile rilevare in anticipo l’infezione da Xylella fastidiosa. Resta ora la parte più difficile del compito, ovvero applicare prontamente delle terapie efficaci che possano arrestare la diffusione dell’infezione senza richiedere l’abbattimento delle piante.

 

Volume 4 Issue 7

 

J. Zarco-Tejada, et al. Previsual symptoms of Xylella fastidiosa infection revealed in spectral plant-trait alterations. Nature Plantsvolume 4, pages432–439 (2018).

 

 

 

 

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