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Mattoni in polvere lunare per costruire case sul nostro satellite

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This 1.5 tonne building block was produced as a demonstration of 3D printing techniques using lunar soil. The design is based on a hollow closed-cell structure – reminiscent of bird bones – to give a good combination of strength and weight. Copyright ESA

Il muro “lunare” inizia sulla Terra. Ricercatori europei stanno lavorando con sostanze simili alla polvere lunare che un giorno potrebbero permettere agli astronauti di costruire habitat sul nostro satellite naturale, aprendo così la strada all’esplorazione umana dello spazio.

La superficie della Luna è coperta di polvere grigia, fine e ruvida. Questo terreno polveroso è ovunque. È una fonte indigena che potrebbe diventare il materiale ideale per costruire murature. Si può schiacciare, bruciare, comprimere.

I mattoni lunari

“I mattoni lunari saranno fatti di polvere”, dice Aidan Cowley, consulente scientifico dell’ESA con una vasta esperienza nel trattare il suolo lunare. “Puoi creare blocchi solidi per costruire strade e piattaforme di lancio, o habitat che proteggano gli astronauti dal duro ambiente lunare.”

For ESA’s 3D-printed lunar base concept, Foster+Partners devised a weight-bearing ‘catenary’ dome design with a cellular structured wall to shield against micrometeoroids and space radiation, incorporating a pressurised inflatable to shelter astronauts. Copyright ESA/Foster + Partners.

Le squadre di ricercatori europei vedono la polvere lunare come il punto di partenza per costruire un avamposto lunare permanente e rompere la dipendenza degli esploratori dalle forniture della Terra.

Il suolo lunare è un materiale basaltico costituito da silicati, una caratteristica comune nei corpi planetari con vulcanismo.

“La Luna e la Terra condividono una storia geologica comune, e non è difficile trovare materiale simile a quello trovato sulla Luna nei resti di colate laviche”, spiega Aidan.

Circa 45 milioni di anni fa, si sono verificate eruzioni in una regione intorno a Colonia, in Germania. Le ricerche del vicino Centro europeo per gli astronauti (EAC) hanno scoperto che la polvere vulcanica della zona ha grandi similitudini con la polvere lunare. Soprattutto, è disponibile in abbondanza.

La polvere lunare “made in Europe” ha già un nome: EAC-1.

L’iniziativa Spaceship EAC sta lavorando con EAC-1 per preparare tecnologie e concetti per la futura esplorazione lunare.

“Una delle grandi cose del suolo lunare è che il 40% di esso è costituito da ossigeno”, aggiunge Aidan. Un progetto di Spaceship EAC studia come rompere l’ossigeno in esso contenuto e usarlo per aiutare gli astronauti a prolungare la loro permanenza sulla Luna.

Bombardato da una radiazione costante, la polvere lunare viene caricata elettricamente. Questo può far sollevare particelle dalla superficie. Erin Tranfield, un membro del team dell’ESA, afferma che dobbiamo ancora comprendere appieno la sua natura elettrostatica.

Cemento lunare

Gli scienziati non conoscono ancora la sua carica chimica, né le conseguenze per la costruzione. “Questo ci dà un motivo in più per tornare sulla Luna. Abbiamo bisogno di campioni incontaminati dalla superficie esposta all’ambiente di radiazione”, dice Erin. Per questo biologo che sogna di essere la prima donna sulla Luna, basterebbero pochi grammi sigillati di polvere lunare.

 

 

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