Un articolo pubblicato online questa settimana su Nature, esplora il rischio di recidiva tardiva in alcuni gruppi di pazienti con carcinoma mammario. Questo studio di modellizzazione potrebbe migliorare l’identificazione di pazienti ad alto rischio e portare a nuove strategie terapeutiche per questi soggetti.
Il rischio di recidiva: lo studio di modellizzazione
Il rischio di recidiva del cancro nei pazienti con carcinoma mammario varia notevolmente a seconda della biologia del tumore. Una migliore comprensione di questi rischi potrebbe perfezionare i trattamenti a lungo termine e migliorare i risultati clinici per i pazienti.
Christina Curtis e colleghi hanno modellato i diversi rischi di recidiva e mortalità del cancro al seno, nel tempo, in 3.240 pazienti el Regno Unito e in Canada, diagnosticati tra il 1977 e il 2005. Il modello tiene conto di diversi stati patologici (ad esempio, quanto è lontana la recidiva del tumore ricorrente dal tumore originale), il tempo trascorso dall’intervento chirurgico e altri fattori che sono noti per influenzare la mortalità, come l’età e le dimensioni del tumore.
Le recidive a lungo termine: l’importanza della stratificazione
Gli autori hanno identificato quattro sottotipi con tumori a ricorrenza tardiva. Questi includevano il 26% dei tumori con recettori per gli estrogeni positivi (ER +) e recettore 2-negativi per il fattore di crescita epidermico umano (HER2-), che avevano un 42-55% di rischio di recidiva fino a 20 anni dopo la diagnosi.
Stimare il rischio e migliorare il follow-up
Questi risultati potrebbero fornire importanti informazioni per perfezionare le stime del rischio di recidiva nel singolo paziente, migliorando di conseguenza la stratificazione dei pazienti con carcinoma mammario e impostando un più specifico programma di follow-up e trattamento.
Nonostante questi primi risultati promettenti, saranno però necessarie ulteriori ricerche per valutare se questi trattamenti mirati saranno in grado di modificare la sopravvivenza dei diversi sottotipi di cancro al seno.