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Parto cesareo: in Africa sono troppo pochi e ad alto rischio per madri e bambini

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Donna in gravidanza

Il tasso di mortalità materna dopo un parto cesareo in Africa può essere 50 volte superiore a quello dei paesi ad alto reddito. Questo preoccupante riscontro arriva da uno studio osservazionale condotto su oltre 3.500 madri di 22 paesi africani, pubblicato nei giorni scorsi su The Lancet Global Health.

Lo studio ha rilevato che il tasso di mortalità materna sembra essere sostanzialmente più alto del previsto a 5,43 per 1.000 operazioni, rispetto a 0,1 per 1.000 operazioni nel Regno Unito.

Le complicazioni del parto cesareo

Una donna su sei ha sviluppato complicazioni durante l’intervento chirurgico (17,4%) – circa tre volte di più risetto alle donne negli Stati Uniti (6,4%). Una grave emorragia intraoperatoria e postoperatoria è stata la complicanza più comune per le donne in Africa e si è verificata nel 3,8% delle madri.

I risultati evidenziano l’urgente necessità di migliorare la sicurezza della procedura. Le madri che presentavano complicanze placentari preoperatorie, utero rotto, sanguinamento prima della nascita, grave sanguinamento ostetrico durante l’intervento chirurgico e complicanze dell’anestesia, avevano maggiori probabilità di morire dopo il cesareo.

Migliorare la mortalità materna e neonatale

Il professor Bruce M Biccard, dell’Università di Città del Capo, in Sud Africa, che ha guidato lo studio afferma: “Il miglioramento degli esiti chirurgici del taglio cesareo potrebbe migliorare sostanzialmente la mortalità materna e neonatale. I nostri risultati potrebbero fornire dati utili per migliorare la sicurezza dei parti cesarei, sia per la madre che per il bambino. Le aree che dovrebbero essere mirate includono l’identificazione precoce del rischio, l’esame di una soglia più bassa per l’uso di farmaci per trattare l’emorragia post-partum, specialmente laddove la disponibilità di sangue è bassa; miglioramento dell’accesso al sangue e ai prodotti sanguigni con una lunga durata di conservazione e nuovi metodi di addestramento degli anestesisti non medici, compreso il supporto online e le applicazioni basate su dispositivi mobili.”

Precedenti ricerche su parti cesarei e mortalità materna in Africa hanno utilizzato insiemi di dati di piccole dimensioni e non hanno studiato i fattori di rischio associati. Questo studio mirava a colmare queste lacune registrando mortalità e complicanze materne per 3.792 donne con parto cesareo elettivo e non elettivo.

The African Surgical Outcomes Study

Questo studio fa parte dell’African Surgical Outcomes Study (ASOS), un ampio studio di coorte che misura i risultati nei pazienti che hanno ricevuto un intervento chirurgico durante un periodo di 7 giorni in 183 ospedali in 22 paesi in Africa. Nel primo studio, i tagli cesarei sono risultati essere la chirurgia più comune, rappresentando un terzo di tutte le procedure chirurgiche (33%).

Una serie pubblicata precedentemente in The Lancet aveva evidenziato che i tassi dei tagli cesarei rimangono troppo bassi in molti paesi a basso reddito. Nel nuovo studio, tre quarti dei tagli cesarei registrati sono state classificate come chirurgia d’urgenza (78,2%), con madri che arrivano all’intervento chirurgico con un rischio preoperatorio già elevato a causa di complicazioni correlate alla gravidanza, compresa la pre-eclampsia o eclampsia (12,2%), o un importante rischio di sanguinamento preoperatorio (5,9%) a causa di placenta praevia, distacco della placenta, rottura uterina ed emorragia antepartum.

Gli autori sottolineano la necessità di migliorare l’accesso al parto cesareo per le donne che ne hanno bisogno, oltre a rendere la chirurgia più sicura. Fornire un accesso precoce alla chirurgia potrebbe aiutare a ridurre i rischi.

Ridurre i tagli cesarei, aumentare i tagli cesarei

“Paradossalmente, mentre molti paesi mirano a ridurre il tasso di parto cesareo, aumentarne il tasso è una priorità in Africa. Nell’Africa sub-sahariana, il tasso di parto cesareo è statico al 3,5%, nonostante un andamento crescente dei tassi a livello globale. Migliorare l’accesso alla chirurgia potrebbe consentire ai pazienti di presentarsi prima e prevenire complicazioni e decessi, ma è fondamentale che questo miglioramento si verifichi in parallelo con programmi volti a migliorare la sicurezza del paziente durante il parto cesareo”, afferma il professor Biccard.

È importante precisare che lo studio sottolinea anche la scarsità di cure specialistiche disponibili, che ammonta a una media di 0,7 specialisti per 100.000 abitanti. Gli ospedali intervistati avevano in media tre specialisti ostetrici, tre chirurghi specialisti e due anestesisti specialisti. Quasi una donna su quattro ha ricevuto un’anestesia da un non specialista e il 10% dei decessi registrati è avvenuto dopo complicazioni dell’anestesia.

Lo studio ha anche rilevato che il tasso di mortalità neonatale (decessi nei primi 28 giorni di vita) dopo il taglio cesareo in Africa era il doppio della media globale. La media globale per tutte le nascite nel 2016 è stata di 19 su 1.000 parti, mentre il tasso registrato nello studio è stato di 44 su 1.000 nati.

 

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