Home Diabetologia L’obesità, anche nei soggetti non diabetici, fa aumentare il rischio di cancro

L’obesità, anche nei soggetti non diabetici, fa aumentare il rischio di cancro

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Le persone con un indice di massa corporea (BMI) più elevato hanno oltre il 10% in più di probabilità di sviluppare tumori, come il cancro del colon-retto, dei reni, del pancreas o delle ovaie, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno un disturbo cardiometabolico, vale a dire una malattia cardiovascolare o un diabete di tipo 2. E’ quanto riporta un articolo recentemente pubblicato sulla rivista BMC Medicine.

Un BMI superiore a 25 è un fattore di rischio accertato

I risultati, basati su un campione di oltre 500.000 adulti europei, suggeriscono anche che avere malattie cardiovascolari insieme a un BMI più elevato si associa a un rischio ancora maggiore di cancro, evidenziando la necessità di prevenire l’obesità per ridurre il rischio di sviluppare la malattia in questi soggetti.

Un BMI superiore a 25 è un fattore di rischio accertato per almeno tredici tipi di cancro, compreso il cancro al seno nelle donne in postmenopausa, il cancro del colon-retto, del fegato, dei reni, del pancreas e delle ovaie. Tuttavia, non è chiaro se un indice di massa corporea elevato da solo sia associato ad un aumento di questo rischio o se la presenza di altre condizioni legate all’obesità, come le malattie cardiovascolari e il diabete di tipo 2 possano avere un ruolo.

Heinz Freisling e colleghi hanno utilizzato i dati di un totale di 577.343 adulti della UK Biobank (344.094 partecipanti) e di coorti di studio dell’European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition (EPIC) (233.249 partecipanti). Lo scopo è stato quello di valutare l’associazione tra BMI e cancro negli adulti, con o senza malattie cardiometaboliche.

Un aumento dell’11% del rischio di tumori legati all’obesità

Il follow-up dal reclutamento è stato mediamente di 10,9 anni per entrambe le coorti e 32.549 (9,5%) partecipanti alla UK Biobank hanno sviluppato tumori primari, rispetto a 19.833 (8,3%) partecipanti all’EPIC. Tra i partecipanti alla Biobanca britannica, 76.881 (22%) erano obesi, rispetto a 36.361 casi (15%) dei partecipanti all’EPIC.

In totale, per gli individui senza disturbi cardiometabolici, un aumento di cinque punti nel punteggio BMI è stato associato a un aumento dell’11% del rischio di sviluppare tumori legati all’obesità. Un simile aumento del rischio è stato osservato tra i partecipanti che presentavano un disturbo cardiometabolico. I pazienti con diabete di tipo 2 hanno visto un aumento del rischio dell’11% per ogni aumento di cinque punti del punteggio BMI, mentre quelli con malattie cardiovascolari hanno visto un aumento del rischio del 17%.

I risultati dimostrano l’aumento del rischio di cancro associato all’aumento del BMI, indipendentemente dal fatto che l’individuo abbia altre condizioni cardiometaboliche. Tuttavia, gli individui obesi con malattie cardiovascolari sembrano essere particolarmente a rischio di cancro, suggerendo che un intervento mirato per perdere peso potrebbe portare importanti benefici.

 

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