Home Evoluzione Gli insetti della Patagonia che sopravvissero ai dinosauri

Gli insetti della Patagonia che sopravvissero ai dinosauri

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Fossili. Wikimedia Commons

Circa 66 milioni di anni fa un enorme asteroide colpì la terra, causando un’estinzione di massa che coinvolse circa il 76% degli esseri viventi che in quel periodo popolavano la Terra.

Il meteorite, del diametro di circa 10-15 chilometri, cadde nell’attuale penisola dello Yucatan, in Messico, nei pressi di Chicxulub, dove è stata rilevata la presenza di un enorme cratere sotterraneo. Nell’impatto sarebbe stata rilasciata un’energia di oltre un miliardo di volte superiore a quella generata nei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.

Gli sconvolgimenti causati da questo evento sono stati catastrofici, causando cambiamenti climatici e geologici drammatici.  L’intero pianeta fu coperto di polvere e precipitò nell’oscurità. Incendi diffusi devastarono le foreste.

La scomparsa delle forme di vita non fu però omogenea. L’emisfero australe subì in modo meno accentuato gli effetti del cataclisma e alcune specie vegetali e animali riuscirono a sopravvivere e a ripopolarsi più rapidamente.

Un’importante conferma a questi avvenimenti arriva da un gruppo di ricercatori statunitensi che hanno confrontato reperti fossili vegetali raccolti in Nord America e in Sudamerica.

Foglie fossili. Wikimedia Commons.
Foglie fossili. Wikimedia Commons.

Il lavoro, pubblicato su Nature Ecology&Evolution, analizza i danni causati dagli insetti erbivori sulle foglie trovate in forma fossile in Patagonia, nella provincia di Chubut e le loro variazioni nel tempo.

Tra il tardo Cretaceo e il primo Paleocene, ovvero nel momento in cui l’impatto dell’asteroide si è verificato, le alterazioni sulle foglie diminuiscono in modo evidente, sia nei reperti nordamericani sia in quelli sudamericani, indicando la gravità dell’evento che si è verificato in quel periodo e la pressoché totale estinzione di questi insetti erbivori. Il ritorno ai livelli che precedevano l’evento catastrofico si registra però in modo più rapido nei fossili della Patagonia rispetto a quelli del Nord America, evidenziando la crescita di nuove specie di insetti. Nel primo caso il ritorno alle popolazioni pre-evento si rileva circa dopo quattro milioni di anni, nel secondo caso solo dopo nove milioni di anni.

La ripresa della vita dopo l’evento catastrofico avviene grazie alla combinazione di innumerevoli fattori che confluiscono per di riportare la vita sulla terra. Gli insetti e le altre forme di vita sopravvissute al drammatico evento, hanno probabilmente contribuito in modo sostanziale alla ripresa della vita sul nostro pianeta, come parte di complessi meccanismi che forse non riusciremo mai a conoscere completamente.

 

Donovan MP, et al. Rapid recovery of Patagonian plant–insect associations after the end-Cretaceous extinction. NATURE ECOLOGY & EVOLUTION 2016. LIBERO ACCESSO

 

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