Home Holter Club Epicrisi: da dove nasce questa tachicardia?

Epicrisi: da dove nasce questa tachicardia?

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Il quarto battito del tracciato da inizio ad una tachicardia a complessi stretti che si ripete per quattro cicli.

Prima di questo battito è visibile una piccola onda, che sembra fondersi con la parte iniziale del QRS. Seguono, sostanzialmente ritmiche, altre tre onde di attivazione atriale (frecce). La morfologia di queste onde, almeno in parte negativa, sembra indicare una loro origine dalla porzione inferiore dell’atrio.

La prima domanda cui dare risposta è: la prima onda P ectopica induce l’attivazione ventricolare del primo battito della tachicardia, nonostante la sua precocità?

Ad un esame del tracciato sembrerebbe piuttosto improbabile che un’attivazione atriale quasi simultanea al QRS possa precedere l’attivazione dei ventricoli.

L’alternativa possibile è che il primo battito sia di origine giunzionale e quindi nasca in modo indipendente dalla prima onda atriale ectopica.

Questa prima onda atriale, che abbiamo definito come ectopica, viene registrata esattamente con lo stesso intervallo PP rispetto alle precedenti onde sinusali. Quindi, non essendo completamente visibile, potrebbe trattarsi in realtà di un’onda P sinusale, quasi completamente inglobata nel primo QRS della tachicardia.

In realtà quest’onda atriale sembra avere i primi vettori piuttosto diversi rispetto all’onda P sinusale, almeno per quanto è possibile vedere nella sua fase iniziale. Sembra salire più lentamente.

Si propongono quindi due alternative interpretazioni per questo tracciato.

Nella prima ipotesi, potrebbe trattarsi di una tachicardia atriale ectopica, localizzata sul pavimento dell’atrio, con una rapida conduzione ai ventricoli, dovuta alla vicinanza con il tessuto di conduzione nodale. La morfologia dell’onda P, chiaramente negativa, almeno nei tre battiti consecutivi al primo, fa propendere per questa diagnosi.

Nella seconda ipotesi, potremmo essere di fronte ad una tachicardia giunzionale. L’onda P che precede il primo battito della tachicardia potrebbe essere in realtà di origine sinusale, mentre le successive essere retrocondotte, con un lungo intervallo di conduzione retrograda e, correttamente, con una morfologia negativa.

E’ impossibile esprimere una certezza assoluta sulla diagnosi dell’aritmia, ma le probabilità sono in favore della prima ipotesi.

 

Franco Folino

 

 

 

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