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Corretta in embrioni umani l’alterazione genetica che causa la miocardiopatia ipertrofica

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Il primo passo è stato quello di identificare i geni alterati responsabili delle moltissime malattie correlate a un’alterazione del nostro DNA. Ora si è ormai giunti alla dimostrazione che è possibile intervenire per correggere queste alterazioni e portare alla nascita di individui privi della specifica malattia.

Le buone notizie arrivano sulle pagine di Nature, dove è stato pubblicato un lavoro che ha dimostrato la fattibilità di una riparazione di una porzione mutata del DNA in embrioni umani, attraverso la tecnica CRISPR, attivando una sequenza endogena riparativa del gene.

CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) è il nome di segmenti di DNA contenenti brevi sequenze ripetute, cui fanno seguito corti frammenti di DNA che le intervallano.

Questo sistema di sequenze geniche fornisce alle cellule procariote resistenza a elementi genetici estranei, ma è salito alla ribalta negli ultimi anni per le sue applicazioni nel campo dell’ingegneria genetica, fornendo un efficiente strumento per la riparazione dei geni alterati.

Oggetto della ricerca è stata la miocardiopatia ipertrofica, che nella sua forma familiare è stata identificata da ormai molto tempo come malattia correlata a precise mutazioni che coinvolgono più comunemente i geni MYH7, MYBPC3, TNNT2, e TNNI3.

I ricercatori hanno utilizzato la tecnica CRISPR per correggere la mutazione in spermatozoi di un portatore della malattia, impiantando simultaneamente spermatozoi e una sequenza CRISPR con la versione corretta del gene in ovuli di donne sane.

Le operazioni di fecondazione hanno permesso di ottenere 58 embrioni, di cui 42 senza la mutazione tipica della malattia.

Non si tratta della prima dimostrazione di una possibile correzione dei difetti genetici umani con il sistema CRISPR, che già negli scorsi anni ha dimostrato di poter essere utilizzato anche nella correzione di altre malattie, come la ß-talassemia. L’intervento non aveva però portato ad una terapia che riuscisse a correggere l’intero patrimonio genetico, ma solo una parte, creando fenomeni di mosaicismo.

Con la tecnica impiegata in questo studio invece, iniettando il CRISPR insieme allo sperma nell’ovulo e non dopo, quando si è formato già un embrione, il processo è completo.

Oltre agli effetti pratici evidenziati, la ricerca ha anche contribuito a verificare alcuni importanti fenomeni della biologia genetica. Le sequenze di CRISPR contengono alcuni frammenti di RNA che cercano il punto esatto del genoma sul quale bisogna intervenire e alcuni enzimi che tagliano il frammento difettoso. Una volta spezzato il genoma, i meccanismi naturali di riparazione della cellula entrano in azione e completano il lavoro. Osservazione particolarmente interessante è che gli ovuli non usano la versione del gene introdotta attraverso il CRISPR, ma duplicano la copia corretta del gene che trasporta direttamente nel loro genoma.

Questo fenomeno non si era mai osservato prima né in animali di laboratorio né nelle cellule somatiche umane.

Questo studio, dimostrando una percentuale di successo del 72%, apre quindi la strada a estese applicazioni della metodica, che sarà certamente migliorata in futuro e sarà infine potenzialmente disponibile per applicazioni cliniche pratiche.

Cosa avverrà quando saremo tecnicamente in grado di correggere alterazioni genetiche? Questo momento sembra sempre più vicino, ma istituzioni e governi stanno procedendo molto lentamente, in ordine sparso. E’ chiaro che quando si presenterà l’opportunità di applicare in concreto tecnologie per la manipolazione genetica, queste ci troveranno del tutto impreparati, mentre al contempo si svilupperà una enorme pressione della popolazione per poter accedere a queste procedure. Considerazioni legali, etiche, economiche e religiose, per quanto tutte assolutamente giustificate e rispettabili, saranno probabilmente soverchianti e confondenti sulla razionalità scientifica.  Allora, le domande con le quali ci dovremo confrontare saranno molte e le risposte difficili da trovare.

 

Franco Folino

 

 

Hong Ma, et al. Correction of a pathogenic gene mutation in human embryos. Nature, Pubblicato online 2 agosto 2017.

 

 

 

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