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La sanità irachena al collasso, mancano i fondi

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Una strada di Baghdad

La mancanza di finanziamenti sta minacciando di chiudere le strutture sanitarie critiche in Iraq, lasciando quasi un milione di persone senza accesso ai farmaci di base e all’assistenza sanitaria.

Il sostegno ai servizi sanitari in Iraq è drasticamente diminuito dalla fine della campagna di Mosul, poco più di un anno fa. Quattro partner sanitari hanno già chiuso 22 punti di erogazione dei servizi sanitari nel 2018, a causa di una carenza di fondi, lasciando lacune critiche nella fornitura di assistenza sanitaria per bambini, donne e uomini che sono ancora sfollati dalle loro case e a coloro che sono tornati in aree con infrastrutture fortemente danneggiate.

Complessivamente, il 38% delle strutture sanitarie supportate da nove partner del cluster sanitario sono a rischio di chiusura entro la fine di luglio, con conseguente aumento del rischio di epidemie di malattie trasmissibili e riduzione degli sforzi di recupero in aree devastate dai conflitti.

Queste strutture offrono attualmente servizi sanitari a più di 900.000 iracheni sfollati e a residenti di comunità ospitanti, tra cui il trattamento di malattie comuni, servizi ginecologici, vaccinazioni per bambini, screening nutrizionali e invio ad altri centri di casi complicati per trattamenti avanzati.

Finora, sono stati finanziati per il 2018 solo 8,4 dei 67,4 milioni di dollari richiesti dai partner del cluster sanitario per il piano di risposta umanitaria in Iraq.

Cinquantaquattro milioni di dollari sono richiesti con urgenza dai partner sanitari nell’ambito del piano di risposta umanitaria per assicurare la continuazione dei servizi sanitari nei governatorati dell’Iraq di recentemente divenuti accessibili.

I partner del cluster sanitario svolgono un ruolo cruciale nel fornire assistenza sanitaria agli sfollati e alle comunità di accoglienza in Iraq. Dall’inizio dell’anno queste strutture hanno trattato oltre 1,2 milioni di iracheni.

Le missioni umanitarie in questa parte del mondo, martoriate da guerre e conflitti interni, sono indispensabili per sostenere la popolazione, nell’attesa di un progressivo ritorno alla normalità.

 

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