Mantenersi in forma e mantenere la forza muscolare è abbastanza difficile sulla Terra, ma per gli astronauti nello spazio è ancora più importante. Mentre galleggiano intorno alla Stazione Spaziale Internazionale lavorando su esperimenti, i loro muscoli e le loro ossa svolgono un minor allenamento di quello che farebbero se stessero camminando e sollevando oggetti sulla Terra.
Il Molecular Muscle Experiment è impostato per indagare a livello molecolare su come i muscoli reagiscono al volo spaziale nel verme di C. Elegans. Migliaia di vermi saranno spediti nello spazio in speciali sacche poste in un’incubatrice che permetterà loro di crescere e riprodursi. In meno di una settimana, i vermi diventeranno maturi. Saranno quindi congelati nei congelatori della Stazione Spaziale per l’analisi nei laboratori una volta tornati sulla Terra.
Il metabolismo energetico degli astronauti
La perdita di massa e funzione muscolare è uno degli adattamenti più marcati e coerentemente osservati al volo spaziale. Precedenti studi sulla Stazione Spaziale Internazionale con Caenorhabditis elegans hanno dimostrato che questi vermi esprimono geni e cambiamenti strutturali simili al modo in cui nello spazio la forza muscolare e il metabolismo energetico degli astronauti sono interrotti. I ricercatori vogliono saperne di più e uno studio di follow-up è stato lanciato nei giorni scorsi all’interno del veicolo spaziale Dragon.
Tim Etheridge, docente presso l’Università di Exeter spiega “I vermi sono, forse sorprendentemente, un buon modello per i muscoli umani. A livello molecolare sono simili agli umani e offrono vantaggi per la
Il Molecular Muscle Experiment
Questo esperimento si concentrerà sui cambiamenti muscolari più osservati nello spazio, i segnali di insulina e sull’attaccamento cellulare (che causa la distrofia muscolare) e li studieranno per produrre contromisure efficaci.
Scoprire di più sul perché i muscoli cambiano nello spazio e su come contrastare questi effetti aiuterà non solo i futuri astronauti, ma anche le persone sulla Terra che soffrono di malattie muscolari.
Poiché questo esperimento coinvolge organismi viventi, la preparazione è fondamentale e la squadra di scienziati ha nutrito le larve per settimane prima di inserirle nelle loro “tute di volo”.
Il caricamento nella navicella Dragon è stato fatto il più tardi possibile, in quanto, una volta usciti dal laboratorio, i vermi devono trovarsi nell’incubatore europeo Kubik della Stazione spaziale entro 160 ore, altrimenti i moriranno prematuramente e i risultati dell’esperimento saranno compromessi.
Nel frattempo, altri due set di vermi verranno coltivati in condizioni simili sulla Terra come riferimento per confrontare i dati. Un gruppo crescerà nelle stesse identiche condizioni sperimentate dei fratelli astronauti, senza la microgravità.