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Canagliflozin e rischio di fratture: risultati rassicuranti per i pazienti diabetici

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Frattura del femore/Hellerhoff-Commons Wikimedia

Rispetto ad un agonista del glucagone-line peptide-1 (GLP-1), canagliflozin non è stato associato ad un aumentato rischio di frattura in pazienti con diabete di tipo 2, considerati a rischio relativamente basso per questo tipo di evento. Sono questi in sintesi i risultati di uno studio di coorte multidatabase pubblicato nei giorni scorsi sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Gli inibitori del sodio-glucosio cotransporter-2

Gli inibitori del sodio-glucosio cotransporter-2 (SGLT2) promuovono la glicosuria, con possibili effetti sull’omeostasi del calcio, del fosfato e della vitamina D. Alcuni studi suggeriscono che canagliflozin, un inibitore di SGLT2, è associato con una diminuzione della densità minerale ossea e un potenziale aumento del rischio di frattura. Si tratta di un allarme importante, perché le persone con diabete di tipo 2 sono già di per sé a rischio più elevato. Questi risultati sollevano dubbi nel consigliare ai pazienti canagliflozin considerato il rischio di frattura.

Canagliflozin e rischio di fratture: lo studio

I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital hanno esaminato due database sanitari commerciali statunitensi che forniscono dati su oltre 70 milioni di pazienti, da marzo 2013 a ottobre 2015, per stimare il rischio di frattura non vertebrale tra i nuovi utilizzatori di canagliflozin.

Il dott. Mike Fralick, autore principale dello studio, ha indicato che il tasso complessivo di frattura era ugualmente basso tra i pazienti con diabete di tipo 2 trattati con canagliflozin o con un agonista GLP-1. I risultati sono stati solidi anche con molteplici analisi di sensibilità e in sottogruppi. La popolazione dello studio era rappresentativa di una proporzione significativa di pazienti con diabete commercialmente assicurati degli Stati Uniti.

Canagliflozin: risultati rassicuranti

Secondo i ricercatori, questi risultati dovrebbero essere rassicuranti per i pazienti e i medici che stanno valutando i potenziali rischi e benefici di canagliflozin.

Un editoriale di accompagnamento dell’Università di Manitoba supporta questa conclusione e sottolinea l’importanza di queste scoperte nel mondo reale. Tuttavia, gli editorialisti scrivono che potrebbe essere necessaria ancora cautela, quando si utilizza canagliflozin in pazienti anziani con alto rischio di frattura. Particolare attenzione va posta allo stato di idratazione e al rischio di caduta.

 

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