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I valori di NT-proBNP possono aiutare a migliorare la stratificazione del rischio perioperatorio

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Valutare i livelli preoperatori del peptide natriuretico di tipo N pro terminale B (NT-proBNP), un biomarcatore di stress cardiaco e cambiamenti strutturali, può migliorare la previsione del rischio, oltre il punteggio di rischio clinico, nei pazienti sottoposti a chirurgia non cardiaca. Sono questi gli interessanti risultati di uno studio di coorte che sono stati pubblicati recentemente sulla rivista Annals of Internal Medicine.

Complicanze cardiache negli interventi chirurgici non cardiaci

A livello globale, oltre 200 milioni di adulti eseguono ogni anno importanti interventi chirurgici non cardiaci e oltre il 10% presenta gravi complicanze cardiache entro i primi 30 giorni, con conseguente morte, disabilità, ricovero prolungato o aumento delle spese sanitarie.

Diverse linee guida raccomandano di utilizzare il Revised Cardiac Risk Index (RCRI) per prevedere il rischio cardiaco perioperatorio. Sebbene l’RCRI sia facile da usare, la sua precisione nella previsione delle principali complicanze cardiovascolari perioperatorie è però limitata. Risultati preliminari avevano peraltro suggerito che la misurazione dell’NT-proBNP poteva migliorare la previsione del rischio cardiovascolare perioperatorio.

NT-proBNP e valutazione del rischio preoperatorio

I ricercatori della McMaster University, Hamilton General Hospital, hanno pianificato un sottostudio dello studio VISION (Vascular Events in Noncardiac Surgery Patients Cohort Evaluation) per determinare se i livelli di NT-proBNP preoperatorio avessero un valore predittivo aggiuntivo, oltre l’RCRI, sull’endpoint composito di morte vascolare e lesioni miocardiche, entro 30 giorni dalla chirurgia non cardiaca.

Il sottostudio ha incluso 10.402 pazienti, reclutati in 16 ospedali, in 9 paesi, e in tutti i sono stati misurati i livelli di NT-pro-BNP prima dell’intervento e i livelli di troponina T misurati quotidianamente fino a 3 giorni dopo l’intervento.

I ricercatori hanno scoperto che le concentrazioni preoperatorie di NT-proBNP erano associate in modo indipendente al verificarsi di morte vascolare o danno miocardico a 30 giorni dopo l’intervento chirurgico. Le soglie preoperatorie di NT-proBNP, oltre all’RCRI, hanno migliorato sostanzialmente la discriminazione dei pazienti e la stratificazione del rischio perioperatorio e sono stati in grado di predire il rischio di esiti secondari.

 

 

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