Una recente ricerca riporta la scoperta di due nanobodies – varianti di anticorpi, piccoli e stabili, derivati dai lama – in grado di neutralizzare il virus SARS-CoV-2 in coltura cellulare. Questo effetto viene raggiunto attraverso il blocco della interazione del virus con il recettore ACE2 umano. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nei giorni scorsi sulla rivista Nature Structural & Molecular Biology.
Anticorpi dai lama per bloccare il virus SARS-CoV-2: bloccare gli spike
L’immunizzazione passiva, che comporta la somministrazione di agenti neutralizzanti il virus – attraverso il siero di soggetti precedentemente infetti da SARS-CoV-2 o con anticorpi purificati – potrebbe rappresentare una terapia utile per fronteggiare la pandemia di COVID-19.
Gli anticorpi che agiscono contro il virus SARS-CoV-1 possono neutralizzarlo bloccando il legame della proteina spike del virus con il recettore umano ACE2. Molti di questi anticorpi non reagiscono però in modo incrociato con il virus SARS-CoV-2.
Gli anticorpi umani, come quelli della maggior parte dei mammiferi, hanno due catene (pesante e leggera), ma i camelidi, come i lama, possiedono anche una variante aggiuntiva di anticorpi a catena pesante, nota come nanobody. I nanobodies sono piccoli, stabili e facilmente prodotti e quindi spesso fungono da alternativa agli anticorpi convenzionali per la diagnostica e l’imaging. Sono attualmente in fase di sviluppo contro SARS-CoV-2 come strumenti di ricerca e potenziali terapie.
Anticorpi dai lama per bloccare il virus SARS-CoV-2: il legame con il recettore ACE2
James Naismith, Raymond Owens e colleghi riportano l’identificazione e la caratterizzazione di due nanobodies strettamente correlati (H11-H4 e H11-D4) che possono bloccare l’attacco dello spike del virus SARS-CoV-2 al recettore ACE2 in coltura cellulare. I nanobodies colpiscono una regione della proteina immediatamente adiacente e leggermente sovrapposta alla regione di legame ACE2. Entrambi i nanobodies si sono dimostrati in grado di neutralizzare SARS-CoV-2 vivo, con H11-H4 che mostra una potenza particolarmente elevata.
Gli autori suggeriscono che i nanobodies possono trovare applicazione da soli o in combinazione con altri anticorpi utilizzati per l’immunizzazione passiva di pazienti con COVID-19 grave. Date le caratteristiche degli anticorpi dei lama, è probabile che si generino solo basse risposte immunitarie nei confronti dell’uomo. Tuttavia, sono disponibili ben sviluppate strategie di umanizzazione per sormontare questo problema.