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Assumere antibiotici prima dei due anni di vita incrementa il rischio di obesità

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Questa è la conclusione cui è giunto uno studio retrospettivo condotto in oltre 21.000 bambini del Regno Unito tra il 1995 e il 2013, pubblicato sulla rivista Gatroenterology.

L’esposizione ad una terapia antibiotica è stata definita come qualsiasi prescrizione per un antibiotico sistemico fino ai due anni di età. E’ stata valutata inoltre l’esposizione ripetuta, il momento della prima prescrizione e l’impatto di specifiche classi di antibiotici. Quale indicatore di obesità è stato considerato l’indice di massa corporea (BMI).

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All’età di quattro anni l’obesità è stata osservata nel 5,2% dei bambini che non erano stati esposti agli antibiotici e nel 6,4% di quelli che erano stati trattati con questi farmaci.

Il rischio di obesità risultava maggiore con l’aumentare del numero dei cicli di antibiotici e con l’uso di antibiotici nel primo anno di vita. Questi risultati si ottenevano anche considerando l’effetto di specifiche variabili confondenti quali la regione geografica di residenza, lo status socio-economico, casi di obesità in famiglia e il diabete materno.

Questo studio getta ulteriori preoccupazioni sull’uso eccessivo delle terapie antibiotiche, particolarmente nei bambini. Oltre ai ben conosciuti problemi di resistenza indotti da cicli di trattamento ripetuto, sono ora evidenziati problemi di carattere metabolico che sembrano contribuire allo sviluppo di obesità negli adolescenti, già molto frequente nella nostra società.

 

Scott FI, et al. Administration of Antibiotics to Children Before Age 2 Years Increases Risk for Childhood Obesity. Gastroenterology 2016; 151:120–129.

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franco.folino
Franco Folino è un medico chirurgo, specialista in cardiologia, e un giornalista. Ha iniziato a lavorare come cronista alla fine degli anni settanta, scrivendo articoli per diverse riviste italiane di sport motoristici, e in seguito anche in media televisivi privati, estendendo il suo interesse in altri campi dell’informazione. Ha pubblicato differenti articoli scientifici ed editoriali su prestigiose riviste internazionali. Ha contribuito alla nascita di Newence, diventandone il direttore responsabile dal marzo del 2017.

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